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Museo dei mosaici di Zeugma: il gioiello di Gaziantep

GAZIANTEP - TURCHIA

Tempo di lettura stimato: 5 minuti

Gaziantep è una delle migliori città turche in cui scoprire i mille volti della cultura. Dalle eccellenze gastronomiche, all’artigianato, all’archeologia, tutto a Gaziantep trasuda di arte e storia. Se queste ragioni non fossero bastevoli, la presenza del secondo museo di mosaici più grande del mondo, è sufficiente di per sé ad attirare gli appassionati di storia e cultura, nonché storici dell'arte e archeologi di tutto il mondo. L'eccezionale qualità artistica dei principali reperti, unitamente all'innovativa gestione dello spazio espositivo, rendono la visita alla splendida collezione del Museo del mosaico di Zeugma veramente imperdibile. 

Museo dei mosaici di Zeugma, Gaziantep - Turchia
Museo dei mosaici di Zeugma, Gaziantep - Turchia

Il Museo dei mosaici di Zeugma è stato costruito sul terreno della fabbrica di tabacco Tekel tra il 2008 e il 2010. Inaugurato ufficialmente il 9 settembre del 2011, il museo copre un'area totale di 30mila m², di cui quasi 3.000 di mosaici e oltre 7.000 di sale espositive. Il complesso è composto da tre costruzioni: il blocco A ospita i mosaici portati dall'antica città di Zeugma, il blocco B ha mosaici pavimentali di chiese e il blocco C, che è il piano amministrativo, ospita le aree per conferenze e foyer. Il progetto del museo è stato realizzato sulla base degli aspetti artistici e culturali di Zeugma e sui dettagli della vita quotidiana in città, per offrire al visitatore una visione architettonica a grandezza naturale dell'ambiente, con strade, fontane, pareti e tutti gli elementi strutturali in scala uno a uno. A completare l’opera, sono state create aree interattive in cui i visitatori, attraverso le schermate informative touch-screen, possono accedere alle foto delle opere esposte e al loro stato durante e dopo lo scavo, nonché i video e le informazioni sul sito e sul museo.

Tutti i mosaici, le fontane, gli affreschi e le statue custoditi nel museo, provengono da Belkıs-Zeugma, un sito romano sull’Eufrate, risalente al III sec. a.C. e distante circa 60 km da Gaziantep. Secondo quando ci raccontano gli storici Arriano di Nicomedia e Strabone, esisteva in questa località un ponte di barche per attraversare l’Eufrate. Seleuco I Nicatore, uno dei diadochi di Alessandro Magno e primo sovrano dell'impero seleucide, stabilì in quel luogo un passaggio che riuniva due città di nuova fondazione, Seleucia allo Zeugma (Εελεύκεια κατὰ τὸ Ζεῦγμα) e Apamea allo Zeugma. Quando la città passò sotto il dominio romano nel 64 a.C., il suo nome fu abbreviato in "Zeugma", che significa "la testa del ponte". Gli abitanti di Zeugma attribuivano però al loro ponte un’origine più antica, facendolo risalire ad Alessandro Magno o, addirittura, a Serse. 

Con l'assetto dato alla Siria da Pompeo, Zeugma divenne città romana di confine con i Parti. Con le conquiste di Traiano, Zeugma cessò di essere una città di frontiera e acquistò maggiore importanza commerciale. La popolazione della città, al suo apice, era di circa 80.000 persone. Zeugma mantenne la sua posizione vantaggiosa e divenne così ricca che fu una delle quattro più grandi città del Regno di Commagene, fino a quando non fu distrutta dai Sassanidi nel 256 d.C. Il danno fu così grande da non permettere alla località di recuperare l'antico splendore. La situazione peggiorò a causa di un tremendo terremoto che seppellì sotto le macerie buona parte dell'insediamento. La città conobbe secoli bui, tra scorribande arabe e riconquiste cristiane, sino all'abbandono da parte della popolazione. All'inizio del I millennio d.C. un piccolo gruppo abbaside (dinastia califfale musulmana che governò il mondo islamico dal 750 al 1258) si stabilì a Zeugma. Solo nel 1987, in seguito ai primi scavi del Gazientep Museum, si tornò a parlare della città che fungeva da ponte tra il mondo occidentale e quello orientale. Ci fu una vera e propria corsa contro il tempo per salvare i mosaici che ora sono custoditi nel museo.

Alla fine degli anni ’90, il progetto statale della diga Birecik, in costruzione sul fiume Eufrate e distante poco più di un chilometro dalla zona degli scavi, rischiava di sommergere tutti i tesori del sito romano. Gli archeologi delle Università di Nantes e Gazientep intensificarono gli sforzi, tanto che nel 1999 portarono alla luce un magnifico pavimento a mosaico raffigurante il mitologico Toro di Minosse. Il direttore del Gazientep Museum, non volendo lasciare i tesori di Zeugma in balia dei cacciatori di antichità, decise di continuare gli scavi anche durante la stagione invernale. Nonostante le problematiche legate al clima e ai tempi sempre più ristretti, Zeugma ripagò lo sforzo degli archeologi, restituendo ville, mosaici, affreschi e statue praticamente intatti. Quando le acque iniziarono ad invadere l'area dello scavo archeologico, i lavori a Zeugma furono suddivisi in tre zone. Nel luglio del 2000 la priorità fu data all'area che stava affondando sotto le acque della diga, ad ottobre iniziarono i lavori per il salvataggio e la documentazione della seconda area, ormai pronta ad essere sommersa, mentre la terza zona si salvò poiché era costituita dalle parti più alte del sito. Su questa terza area oggi sorge il museo all’aperto di Belkis-Zeugma, anche se i reperti più importanti sono stati trasferiti nel museo di Gazientep.

Mosaico di Oceano e Teti, Casa di Oceano (II-III sec. d.C.) - Museo dei mosaici di Zeugma
Mosaico di Oceano e Teti, Casa di Oceano (II-III sec. d.C.) - Museo dei mosaici di Zeugma

La maggior parte dei mosaici esposti nel Museo del mosaico di Zeugma sono stati portati alla luce dalle ville dei nobili e dei ricchi della città. I mosaici più suggestivi, che un tempo coprivano le pareti e persino i pavimenti delle ville di Zeugma, sono attualmente esposti a livello dell'ingresso del Museo. Oltre ad essere i migliori indicatori delle ricchezze della città, rappresentano anche l'altissimo livello raggiunto nell'arte del mosaico in quell'epoca. Il realismo, la vivacità dei colori e le figure dettagliate, creano un contatto diretto tra il passato e il presente. Tra i tanti miti e i tanti volti, uno vale il viaggio. Si tratta di un mosaico di dimensioni inferiori rispetto agli altri, rinvenuto nella sala da pranzo nella Villa di Menade (seguaci mitologiche del dio Dioniso), datato II sec. d.C., che è diventato il simbolo di Gaziantep e del museo: The Gypsy Girl, ovvero lo sguardo di una ragazza zingara che incanta da duemila anni. I suoi occhi sono una finestra su un passato in cui la Mesopotamia settentrionale era il crocevia di eroi, di uomini comuni e di poemi epici. Data la preziosità del reperto, il mosaico è stato posizionato in una sala speciale, costruita come un labirinto per enfatizzare il momento dell’incontro con il volto senza nome della ragazza zingara. 

The Gypsy Girl: il mosaico della ragazza zingara (II sec. d.C.) Villa di Menade - Museo dei mosaici di Zeugma
The Gypsy Girl: il mosaico della ragazza zingara (II sec. d.C.) Villa di Menade - Museo dei mosaici di Zeugma

Il mosaico della ragazza zingara è stato al centro di vergognose vicende di cronaca, a causa del contrabbando all’estero di 12 pezzi appartenenti all'opera. Durante degli scavi non autorizzati dal governo negli anni ’60, una porzione del mosaico fu trafugata. Il governo turco, dopo anni di indagine, scoprì che una parte del mosaico della ragazza zingara era stato acquistato per 35mila dollari dalla Bowling Green State University dell’Ohio che, senza alcun riguardo, lo esponeva all’interno del suo edificio principale. Si aprì così una lunga trattativa, durata oltre cinque anni e mezzo, tra il Ministero della Cultura e del Turismo turco, gestito da Mehmet Nuri Ersoy, e l’università americana. Dato il prolungato rifiuto ad ammettere il furto, il governo turco incaricò il Prof. Kutalmis Gorkay, capo della squadra di scavo a Zeugma, a stilare un rapporto dettagliato per dimostrare che i mosaici presenti nella hall dell’università erano le parti rubate di ‘’Gypsy Girl’’. Solo nel 2018 si raggiunse un accordo e finalmente i pezzi del mosaico tornarono nella loro giusta collocazione a Gaziantep. (fonte informazione WorldBullettin)

Museo dei mosaici di Zeugma - Gaziantep
Museo dei mosaici di Zeugma - Gaziantep

Il Museo dei mosaici di Zeugma, grazie alla preziosità dei suoi reperti e alle tecnologie utilizzate per rendere il visitatore fruitore attivo durante la visita delle esposizioni, è stato insignito del primo premio nella categoria degli investimenti del turismo culturale della Turchia sia nel 2011 che nel 2012. Nel 2012 è stato assegnato al Museo il Grand Presidential Culture and Arts Grand Award, che è considerato il più prestigioso riconoscimento della Turchia. Nel 2012 e nel 2014 è stato votato dai clienti di TripAdvisor per il Certificato di Eccellenza. Gaziantep è una città che, anche a causa della sua vicinanza al confine siriano, viene poco considerata dai turisti, molto più orientati verso destinazioni come Istanbul o la Cappadocia. Per chi vuole conoscere i mille volti della cultura, non solo turca, ma anche nostra, Gaziantep è il luogo ideale per iniziare ad interagire direttamente con la bellezza di una terra che è stata, ed è ancora, un importante crocevia di genti e culture.

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