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Passeggiando tra i vicoli esterni del meraviglioso Kapalı Çarşı, il Gran Bazar di Istanbul, notai un negozio di spezie in cui due uomini armeggiavano con un rumoroso macchinario. Nella parte superiore erano adagiati dei semi neri che venivano spremuti, separando un unguento di colore scuro dagli scarti solidi, simili a dei trucioli neri. Incuriosita, chiesi ai due uomini di cosa si trattasse. Dopo qualche difficolta con l’inglese, l’aiutante del negozio mi diede un opuscolo tradotto in vare lingue in cui veniva spiegato che quell’olio dal colore marrone scuro era il risultato della spremitura a freddo dei semi di cumino nero. Data la lunga lista di proprietà benefiche e la sicurezza che fosse 100% naturale, ne acquistai un flacone. Ritornata in Italia, iniziai subito a cercare informazioni circa questo seme dal profumo intenso.

Il cumino nero, conosciuto con il nome scientifico di Nigella Sativa, è un’erba appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Si presenta con uno stelo verde di circa 20 centimetri che sboccia in un’infiorescenza ad ombrello. Il suo frutto assomiglia ad un seme proprio per le sue piccole dimensioni. Esistono tre tipi di cumino. Il Carum Carvi, noto cumino dei prati, è una pianta con infiorescenza ad ombrello che presenta semi di colore marrone giallastro, ed è molto apprezzato in Europa perché meno forte e aromatico del cumino vero.

Il Bunium Persicum, comunemente chiamato cumino nero persiano, è diffuso solamente in India, Iran e Tagikistan, e presenta semi lunghi, curvi e grigiastri dal sapore intenso. Infine la Nigella Sativa differisce per forma e colore dagli altri due tipi, presentandosi come un seme piramidale. Questa pianta è originaria del Nord Africa, ma venne principalmente coltivata sin dai tempi antichi in Siria, Turchia, Grecia, Persia ad Egitto. Vi sono tracce del suo utilizzo sia a scopo aromatico che medicamentoso che risalgono ad oltre 6000 anni fa. La prima illustre testimonianza è stata rinvenuta nella Valle dei Re a sulla riva occidentale di Luxor: all’interno della tomba del giovane faraone Tutankhamon (1341 a.C. – 1323 a.C.) fu ritrovata un’anfora contenente semi di cumino nero. Sempre in Egitto, anche la regina Cleopatra era solita utilizzare i semi di questa pianta per mantenere i capelli robusti, sani e splendenti. Il cumino nero era molto amato ed apprezzato dai Romani che lo usavano come condimento. I Greci usavano così tanto questa spezia che la tenevano sempre in tavola e ancora oggi in Marocco e in Oman è possibile fare colazione con un impasto ricavato dai semi di cumino nero. Nella cultura Indiana è menzionato in un testo di erbe medicinali scritto oltre 2500 anni fa.

Durante il Medioevo si credeva che il cumino avesse il potere di non far fuggire gli animali domestici e che in generale fosse di buon auspicio. A dare l’appellativo di ‘’seme benedetto’’ al cumino nero fu Maometto che nel Corano scrisse: “guarisce ogni malattia, tranne la morte’’. Esagerazione o realtà? Oggi, a tantissimi secoli di distanza dall’epoche in cui questa pianta era utilizzata quasi quotidianamente con vari nomi tra cui cumino nero, sesamo nero, coriandolo romano e seme nero, la comunità scientifica ha deciso di effettuare delle analisi per scoprire se questa spezia possa essere un rimedio effettivo.

Oltre 700 ricerche condotte in tutto il mondo, hanno accertato che il cumino nero sia realmente un seme ‘’benedetto’’. La Nigella Sativa contiene acido miristico, acido palmitico, acido palmo oleico, acido oleico, acido linoleico, acido arachidonico, acido folico, vitamina B1,B2, B3, timochinone, timolo, calcio, ferro, rame, zinco e fosforo. Impressionante pensare come in un piccolo semino si possano trovare tutte queste sostanze! I benefici del cumino nero comprendono il potenziamento del sistema immunitario, il bilanciamento del colesterolo, il miglioramento del metabolismo, il trattamento e la prevenzione di infezioni, la riduzione dell'infiammazione e il miglioramento delle prestazioni cognitive. Inoltre, contrasta l’asma e le malattie cardiovascolari come l'aterosclerosi, dove l'accumulo di placche nel flusso sanguigno riduce la circolazione danneggiando il sistema cardiaco, favorisce la perdita di peso, stimola la rigenerazione delle cellule epatiche, prevenendo i disturbi del fegato, rinforza le radici dei capelli e la crescita, cura le malattie della pelle come psoriasi, eczemi, herpes, acne, infezioni fungine, dermatiti, scottature ed allergie cutanee.

I semi di cumino possono essere utilizzati sia esternamente, sia internamente. In molte pietanze turche si trovano semi usati come condimento, insieme al sale, per pane e focacce, mentre in Marocco o in Oman vengono frantumati per essere spalmati sul pane. È possibile anche fare tisane ed infusi che coadiuvano il flusso mestruale, prevengono la ritenzione idrica e contrastano il meteorismo. L’olio può essere ingerito oppure utilizzato esternamente sull’epidermide o sul cuoio capelluto. L’olio essenziale di cumino nero viene anche impiegato in aromaterapia come sedativo e calmante. Unica avvertenza: il cumino nero non può essere assunto durante la gravidanza per il suo effetto di contrazione dell’utero.

Tutto questo conferma l’efficacia di questa preziosa pianta già conosciuta in Medio Oriente e usata nei casi di allergia, infiammazioni, dolori mestruali, depressione, bronchiti, asma, malattie della pelle, problemi di digestione, diminuzione di energia, fino alla cura del cuoio capelluto. Se decidete di acquistarlo, accertatevi di scegliere un olio puro spremuto a freddo, quindi senza trattamenti chimici aggiuntivi, e confezionato in un boccettino di vetro scuro per evitare l’irrancidimento. Io l’ho provato su pelle e capelli e devo dire che funziona. Pelle più elastica, idratata e morbida, capelli più lucidi e forti. Se funziona realmente, non si muore più!! Scherzi a parte, il cumino nero è stata una bella scoperta nel meraviglioso Gran Bazar che testimonia la vasta conoscenza delle antiche popolazioni del Medio Oriente e del Mediterraneo delle piante officinali e delle spezie.
Fonti: cure-naturali.it - cna-to.it - macrolibrarsi.it - istitutobioenergia.it
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