· 

Museo della Barca Solare di Cheope

NECROPOLI DI GIZA - EGITTO

Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Piana di Giza, Egitto. Il luogo dove il tempo si è inginocchiato davanti al genio dell’uomo. Dopo quasi cinquemila anni la Sfinge, detta ‘’il padre del terrore’’, e le eterne Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, affascinano ancora con i loro antichi misteri. A pochi metri dalla Grande Piramide di Cheope, si trova una moderna costruzione di tre piani che poco si sposa con il contesto. Realizzata dall’architetto viterbese Franco Minissi nel 1982, la struttura è la sede di un museo che contiene un grande e prezioso reperto rinvenuto quasi casualmente nel maggio del 1954. 

In quell’anno, durante una visita del re dell’Arabia Saudita Saʿūd, fu rimosso un enorme cumolo di sabbia in prossimità del lato sud della Piramide di Cheope. Il capo dei lavori di rimozione, l’archeologo copto-egiziano Kamal El-Mallakh, notò che ai piedi della piramide era presente una lunga fila di blocchi squadrati di pietra calcarea, ognuno dei quali pesava 20 tonnellate, posti come copertura di due cavità. L’archeologo vide che le prime tre lastre avevano dimensioni inferiori rispetto alle altre e dedusse che funzionassero come chiave di volta per spostare tutti gli altri blocchi. Sotto questi massi di granito, gli archeologi trovarono qualcosa di sorprendente: una barca di legno scomposta come un puzzle in 1224 pezzi. Tutto il materiale fu trasportato in un magazzino vicino alla necropoli di Giza e l’archeologo El-Mallakh iniziò un’opera di restauro e ricomposizione che durò quasi quattordici anni. 

Museo della Barca Solare di Cheope, Giza
Museo della Barca Solare di Cheope, Giza

Nonostante la barca avesse 4600 anni (2500 a.C. circa), l’alta qualità del legno con cui era stata costruita, il resistente e profumato cedro libanese, ne aveva garantito un’ottima conservazione. Per riassemblare la barca furono analizzati antichi rilievi e modellini di navi trovate nelle tombe di Tebe e vennero impiegati antichi materiali egizi, come picchetti di legno e corde di paglia. A lavoro concluso, l’imbarcazione misurava 44 metri di lunghezza, 6 di larghezza, con cinque file di remi per lato. La struttura era tenuta insieme non da chiodi, ma da uno stupefacente sistema di legature. Al momento si tratta di una delle più grandi e meglio conservate imbarcazioni dell’antichità, un vero capolavoro di artigianato del legno che ha superato la dura prova del tempo.

Barca Solare di Cheope - Giza
Barca Solare di Cheope - Giza

Nonostante potrebbe ancora galleggiare se fosse collocata in acqua, l’imbarcazione aveva una mancanza fondamentale per la navigazione sul Nilo: la vela. Questo indizio e la particolare forma della nave, hanno portato gli studiosi a pensare che non si trattasse di una comune imbarcazione, ma di una barca solare. Molte rappresentazioni sulle pareti delle tombe dell’Antica Tebe e numerose statuette rinvenute sempre all’interno delle necropoli, raffigurano delle speciali barche che hanno il compito di traghettare l’anima del faraone defunto verso il regno della luce. 

Museo della Barca Solare di Cheope, Giza
Museo della Barca Solare di Cheope, Giza

Questo viaggio fondamentale per il raggiungimento dell’aldilà, derivava dall’Amduat, il titolo assegnato dalla tradizione all'opera religioso-funeraria più importante del periodo del Nuovo Regno. Il tema del libro concerne la costituzione e la topografia del regno dei morti, il comportamento e la funzione dei defunti, i colloqui fra loro e il dio Sole, e la corsa notturna di Amon Ra attraverso l'oltretomba. Il viaggio del Sole, si svolge attraverso dodici zone separate da porte, durante le dodici ore della notte. La barca solare scivola sul fiume sotterraneo in una regione popolata da strani esseri. Il più crudele è Apopis, un gigantesco serpente che tenta di divorare Ra per impedire al Sole di risorgere. Ma, ogni notte, l’equipaggio della barca divina, e Seth in particolare, sconfiggono Apopis, senza però riuscire a distruggerlo completamente. Per questo, ogni notte, ricomincia questa eterna lotta per impedire al sole di sorgere il mattino seguente. Ecco quindi che anche Cheope, accompagnato da Ra, necessitava di una barca simbolica per compiere questo difficile, ma fondamentale viaggio per raggiungere la sua nuova vita nell’oltretomba. Gli esperti suppongono che la barca solare di Cheope si trovasse vicina alla sua tomba proprio per dargli la possibilità di compiere il viaggio e di poter continuare anche nell’altra vita a compiere processioni. Ma le sorprese non sono ancora finite. 

Museo della Barca Solare di Cheope - Giza
Museo della Barca Solare di Cheope - Giza

Decenni più tardi, sul lato opposto della piramide, venne rinvenuta anche una seconda imbarcazione. Il 25 ottobre 1987, grazie ad una microsonda dell’American National Geographic Society inserita in un foro nel soffitto della camera, fu possibile osservare per la prima volta la barca solare gemella. Realizzata con gli stessi materiali e nel medesimo periodo storico, la seconda imbarcazione differiva dalla prima solo per le dimensioni più ridotte. Inizialmente venne deciso di richiudere la camera, in modo che continuasse a preservare il reperto come aveva fatto negli ultimi 4.600 anni. Nonostante le precauzioni prese dagli scienziati, si scoprì che il foro praticato per introdurre la sonda aveva fatto entrare dell'aria all'interno dell’ambiente, facendo prosperare una colonia di insetti. Preoccupati che il reperto potesse essere danneggiato in modo irreparabile, nel 1992 una missione giapponese, guidata dalla Waseda University, raccolse 10 milioni di dollari per rimuovere l'imbarcazione e restaurarla.

Museo della Barca Solare di Cheope - Giza
Museo della Barca Solare di Cheope - Giza

Durante le operazioni di asportazione e restauro del legno appartenente alla seconda barca solare di Cheope, è stata identificata la copertura della “Cappella del capitano”. La cappella sarà uno delle migliaia di reperti che verranno esposti nel nuovo Grande Museo Egizio di Giza nel… 2017. Peccato che ora siamo nel 2020 e debba ancora essere aperto.

SCOPRI

LEGGI ANCHE



Scrivi commento

Commenti: 0

SEGUI

SCRIVI

Nota: I campi con l'asterisco sono richiesti

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER