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Rosa nera di Halfeti, simbolo di una bellezza sommersa

ŞANLIURFA - TURCHIA

Tempo di lettura stimato: 5 minuti

Halfeti è uno dei luoghi più straordinari della Turchia. La sua storia millenaria è legata alla coltivazione della rosa nera, un particolare tipo di rosa che cresce solo sulle rive di questo villaggio sommerso dalle acque dell’Eufrate. Nonostante i tentativi di coltivarla altrove, il suo nero è rimasto fedele alla sua terra e all’acqua del suo fiume. La rosa nera è il simbolo del legame che unisce gli abitanti di Halfeti alla loro amata città sommersa.

La Turchia nasconde luoghi poco noti dalla bellezza straordinaria, ma che hanno alle spalle dolorose vicissitudini legate ad un passato recente. È questo il caso di Halfeti, un piccolo paese appartenente al distretto di Şanlıurfa situato lungo le rive dell’Eufrate. Come sta accadendo ora ad Hasankeyf sul Tigri (provincia di Batman), nel 2001 il nucleo urbano storico di Halfeti è stato sommerso dalle acque a causa della costruzione della diga di Birecik. La nuova città fu costruita sulle montagne, a circa 15 chilometri da dove si trovava in origine.

Halfeti, Şanlıurfa - Turchia
Halfeti, Şanlıurfa - Turchia

La storia di Eski Halfeti, la città vecchia situata sulla riva orientale dell’Eufrate, risale al 1000 a.C. quando Salmanassar II, re di Assiria dal 1031 al 1019 a.C., vi stabilì per la prima volta l’insediamento di Sitamrat. Durante l'epoca romana il villaggio prosperò con il nome di Akamai, che in seguito cambiò in Koyla per divenire, infine, Romaion Koula (castello romano) sotto i bizantini. Dopo il periodo romano, la città fu conquistata da dinastie iraniche e arabe, tra cui i Sassanidi, gli Omayyadi (che diedero all’insediamento il nome di Qal'at Rum, il castello romano) e gli Abbasidi che dominarono l'area dal VI all’VIII secolo d.C. Nell'XI secolo i Selgiuchidi rilevarono Halfeti, che nel XVI secolo durante il regno di Selim I entrò a far parte dell'Impero ottomano. Si narra che il nome attuale derivi dalla leggenda di Halil e Fatma, due giovani innamorati che dovettero lottare per vedere riconosciuto il proprio amore. Le rispettive famiglie ostacolavano la loro relazione e per questo, dopo anni di sofferenze, i due si gettarono mano nella mano nelle acque dell’Eufrate per poter finalmente vivere liberi il loro amore. Per ricordare il gesto disperato dei due giovani, gli abitanti della città coniarono un’abbreviazione nata dall’unione dei nomi dei due ragazzi. 

Delle meraviglie storiche di questa parte dell’Eufrate restano solo il castello di Rumkale (in curdo Hromkla), le case rupestri e l’area superiore della vecchia Halfeti con i suoi famosi minareti semisommersi. Il più emblematico è il minareto della Batık Camii, simbolo non solo della devastazione causata dalla diga, ma anche del fantasma del genocidio armeno. La moschea fu costruita da un architetto armeno nel 1800, lasciando intendere che all’epoca il piccolo villaggio sull’Eufrate fosse abitato da comunità armene e curde. Quando tra il 1915 e il 1917 gli armeni dovettero scappare dalla Turchia per non essere vittime dei rastrellamenti, anche Halfeti fu abbandonata, rimanendo abitata solo dalla popolazione curda. 

Minareto della Batık Camii, Halfeti
Minareto della Batık Camii, Halfeti

Anche se ormai della città vecchia restano solo i ricordi degli anziani, Halfeti è riuscita a mantenere alcune antiche tradizioni, tra cui la coltivazione della rosa nera, chiamata dalla popolazione locale ‘’la ragazza araba piangente’’ o ‘’la bellezza araba’’. Questo particolare tipo di rosa cresce spontaneamente solo ad Halfeti, grazie ad un particolare microclima e al pH dell’acqua dell’Eufrate, responsabile della colorazione del fiore. Le rose di Halfeti crescono in piccole quantità e soltanto per un breve periodo di tempo durante l’anno. Le rose profumate crescono su un cespuglio di 1,5 metri e i fiori misurano 6-7 centimetri di diametro. La fioritura inizia in primavera e la colorazione dei petali non è costante, ma muta in contemporanea alla crescita del fiore, raggiungendo alla fine una tonalità vicina al nero. Quando la rosa nera sboccia, infatti, i suoi petali sono di un color cremisi molto intenso, che si scurisce progressivamente fino alla completa maturazione del fiore, che si verifica in estate. 

Rosa nera di Halfeti (foto Dailysabah)
Rosa nera di Halfeti (foto Dailysabah)

Con l’inondazione di Halfeti vecchia, anche i roseti hanno dovuto trovare una nuova collocazione. Tuttavia, anche a soli 5 chilometri di distanza dalla sede originaria delle coltivazioni, la qualità del terreno è molto diversa. Le rose crescono, ma quando raggiungono la maturazione, mantengono un color porpora scuro, senza mai diventare nere. Per questa ragione, i coltivatori hanno compiuto alcune opere di bonifica per recuperare terreno nella città vecchia. Grazie all’intervento di esperti e funzionari distrettuali, sono state costruite nuove serre molto vicino alla posizione originale e la kara gül (rosa nera in turco) è stata salvata dall’estinzione. 

Rosa nera di Halfeti (foto Dailysabah)
Rosa nera di Halfeti (foto Dailysabah)

Durante questa battaglia per il salvataggio della rosa di Halfeti, sono stati inviati dai Paesi Bassi semi di rosa nera per implementare i raccolti. Nihat Özdal, il presidente del Consiglio distrettuale di Halfeti, ha affermato: "Quelle coltivate nei Paesi Bassi o in altri luoghi sono rose che hanno cambiato i loro geni e sono cresciute nelle serre. Le rose nere originali crescono solo ad Halfeti. Qui non c'è stata alcuna manipolazione genetica". E in effetti anche le rose dei Paesi Bassi crescevano rigogliose, ma a fine estate non diventavano nere.

Halfeti - Şanlıurfa
Halfeti - Şanlıurfa

Provata l’assoluta unicità della rosa davanti agli esperti, Halfeti è diventata meta degli appassionati di rose di tutto il mondo. Le rose vengono vendute fresche oppure, dopo essere state appese e fatte essiccare, vengono confezionate in scatole da regalo. Esistono anche tè alla rosa nera, prodotti cosmetici come creme o profumi, e bon bon all’essenza di rosa nera. La fama di questo particolare fiore ha oltrepassato i confini della Turchia ed ha attirato l’attenzione di Cittaslow - Rete Internazionale delle città del buon vivere con meno di 50mila abitanti. Il Movimento Cittaslow è nato nel 1999 dall'intuizione di Paolo Saturnini, allora Sindaco di Greve in Chianti, fatta propria dai sindaci delle città di Bra, di Orvieto e di Positano, e accolta da Carlin Petrini, Presidente di Slow Food. L'Associazione ha come scopo quello di promuovere e diffondere la cultura del buon vivere attraverso la ricerca, la sperimentazione, l'applicazione di soluzioni per l'organizzazione della città, dandosi il tempo per costruire qualità in tutti i settori del vivere civili e rallentando i ritmi per accorgersi ancora e sempre dei sapori, dei colori, dei profumi della città e del mondo. 

Nel 2013 Halfeti è diventata la prima Cittaslow della Turchia meridionale grazie alla sua cultura e alla posizione geografica straordinaria. Se da un lato questo riconoscimento, che mira a sviluppare le tradizioni e la natura locali, dona alle giovani generazioni una speranza per la crescita futura, dall’altro stride con l’umore che si respira tra gli abitanti anziani di Halfeti nuova. Il ritmo lento della città non è naturale. È stato imposto dalla politica e dalle logiche umane. Oggi il turismo riesce a mantenere poche famiglie. I luoghi di interesse di Gaziantep e Şanlıurfa sono distanti, senza parlare del fatto che molto spesso vengono considerate ‘’aree impenetrabili’’ per la vicinanza col confine siriano. Se oggi Halfeti vecchia vive solo grazie agli introiti derivati dalla vendita delle poche rose rimaste e dai battelli, unico mezzo per raggiungere il castello di Hromgla e vedere le rive dell’Eufrate, fino a prima della costruzione della diga migliaia di persone ad Halfeti erano in grado di sostenere se’ stesse con ciò che cresceva nelle loro coltivazioni o grazie ai pascoli. Gli uomini hanno dovuto adattarsi. Ma non la rosa nera. È stata portata via, trapiantata e costretta a crescere lontana dalla sua casa. Ma non si è mai piegata alla volontà dell’uomo, offrendogli solo dei petali di un rosso comune. Il suo nero è rimasto fedele alla sua terra e all’acqua del suo fiume, proprio come gli anziani di Halfeti. Questo fiore non è solo un incantevole esemplare del genere della famiglia delle Rosacee, ma è il simbolo del legame che unisce gli abitanti di Halfeti alla loro amata città sommersa.

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