ŞANLIURFA - TURCHIA
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Il sud della Turchia, la "terra in cui sono sorte le civiltà", è una delle aree archeologicamente e culturalmente più interessanti del mondo. Questa regione bagnata dalle acque dei due grandi fiumi della storia, il Tigri e l’Eufrate, è un continuo susseguirsi di tell recentemente scoperti o ancora da scoprire. Şanlıurfa (Urfa), il luogo in cui l'umanità ha costruito il suo primo tempio, Göbekli Tepe (X millennio a.C.) e in cui è avvenuta la transizione da nomadismo alla sedentarietà, ospita importantissimi siti e manufatti archeologici. Il Museo Archeologico di Şanlıurfa, adiacente al Haleplibahçe Mozaik Müzesi e situato a poche centinaia di metri da Balıklıgöl, la piscina sacra di Abramo, custodisce al suo interno la più antica scultura a grandezza naturale della storia dell’Umanità.

Con i suoi 11.500 anni, l’Uomo di Urfa, conosciuto anche come Statua di Balıklıgöl, poiché rinvenuto in Yeni Yol Street vicino alla piscina di Abramo, precede le Piramidi di oltre 6.000 anni. Il suo ritrovamento, avvenuto casualmente nel 1994 durante alcuni lavori edilizi nel centro storico della città, ha cambiato i libri di storia, rivelando che non si dovette attendere il passaggio dal nomadismo alla sedentarietà per le prime attività artistiche.

Infatti, sebbene gli archeologi avessero rinvenuto in precedenti scavi numerose statue coeve o antecedenti in numerose altre località del mondo, tutte erano alte solo pochi centimetri. Per questo si può dire che la Statua del Balıklıgöl è unica nel suo genere. L’Uomo di Urfa, che misura circa 180 centimetri d’altezza, fu scolpito attorno al 9.500 a.C. da un blocco di pietra arenaria, una roccia sedimentaria derivata dalla cementazione naturale di sabbia silicea o silicatica. Il soggetto raffigurato è di sesso maschile, ma non è ancora chiaro se sia la raffigurazione di una divinità, di un sacerdote o di una persona comune. Alcuni elementi della scultura mostrano dettagli ben definiti, come i due occhi di ossidiana neri, il naso, le orecchie e un collare a forma di V, mentre altri sono solo accennati oppure totalmente assenti, come la bocca e la capigliatura. Il torso appare spoglio ad eccezione di due strisce ad altorilievo che formano un angolo retto, probabilmente la stilizzazione di un ornamento o di un indumento. La posizione dell’uomo risulta statica, con le braccia distese lungo i fianchi e le mani posizionate appena al di sotto della zona dell’ombelico, forse a mostrare i genitali.

La mancanza delle gambe ricorda altre statue risalenti al Neolitico preceramico, come ad esempio le statue di Ain Ghazal (Giordania), e può essere collegata al fatto che la statua fosse probabilmente inserita nel terreno come un totem votivo.

Gli studi ancora in corso in tutta l’area, in particolare nel sito di Göbekli Tepe, potrebbero chiarire l’identità del misterioso Uomo di Urfa. Gli studiosi sono propensi a ritenere che la statua raffiguri un soggetto che ha avuto un ruolo attivo nell’edificazione del più antico santuario della storia o che comunque la statua abbia svolto una funzione di tipo cultuale.

I mille interrogativi che avvolgono ancora la Statua di balıklıgöl restano per il momento irrisolti, ma si spera che qualche nuovo manufatto ancora sepolto nelle ricche campagne che circondano la bella e misteriosa Urfa, arrivi nelle mani giuste per svelare l’identità di questo uomo che ancora oggi, dopo oltre 11.000 anni, affascina tutto il mondo per le sue dimensioni e la sua importanza storica.
Fonti: visiturfa.com - goturkey.com - turkish.co.uk - ktb.gov.tr
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