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Kültepe – Kanesh, un esempio di convivenza redditizia e pacifica

KAYSERI - CAPPADOCIA

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Durante l’Antica età del bronzo (3.300 a.C. ca.), la Cappadocia divenne uno dei centri più importanti degli Hatti, una popolazione di origine anatolica, conosciuta come pre-ittita. La capitale di questa civiltà, all’epoca paragonabile per importanza a Ninive e Babilonia, era Ḫattuša, un insediamento che si trova a circa metà strada tra Ankara e Kayseri. Dal 2.500 a.C. non si parla più della presenza degli Hatti nella penisola anatolica, ma degli Ittiti. Spesso i due termini vengono utilizzati come sinonimi, ma la realtà storica è diversa. Il passaggio tra queste due civiltà è ancora oggi oggetto di complicati studi, data la difficoltà ad attestare archeologicamente sia la datazione, sia gli esatti movimenti migratori. Tuttavia è certo che gli Hatti erano la popolazione locale, mentre gli Ittiti arrivarono in Asia Minore dalla rotta balcanica verso il 1.900 a.C. Dalle ricerche sui flussi migratori è emerso che ci fu un lento fenomeno di integrazione e fusione tra i due popoli, che portò alla nascita dell’impero ittita. La prova di questo processo di assimilazione culturale, risiede nelle differenze linguistiche tra le due civiltà. La lingua dei Pre-Ittiti è semitica e veniva chiamata hattili (“della terra di Hatti” - Ḫattuša), mentre la lingua ittita è di origine indoeuropea ed era anticamente conosciuta come nešili (“della città di Neša”). Neša era l’antico nome pre-ittita di Kaniš, un importante insediamento, oggi noto con il nome di Kültepe - Kaniš. 

Durante la Media età del bronzo (2.000–1.550 a.C.) la città mesopotamica di Assur, situata nei pressi dell’odierna cittadina di Shirqat, a 95 km a sud di Mosul (Iraq), stabilì una sofisticata rete di colonie commerciali nel Vicino Oriente. L'Anatolia era ricca di rame, ma priva di stagno, il principale elemento additivo utilizzato per fare il bronzo. I commercianti di Assur avevano i loro fornitori di stagno nell’Afghanistan centrale e, intuendo il potenziale incremento d’affari, monopolizzarono la fornitura di stagno dalla Mesopotamia all'Anatolia tramite carovane di asini. Fu così che crearono una fiorente rotta commerciale che si estendeva dall'Afghanistan all'Anatolia attraverso la Mesopotamia: rame, argento, oro, metalli preziosi, lana, e cereali erano altre merci redditizie scambiate in base alle differenze regionali nella domanda e nell'offerta. 

Disco solare ittita, 2500-2250 a.C. - Museo delle Civiltà Anatoliche, Ankara
Disco solare ittita, 2500-2250 a.C. - Museo delle Civiltà Anatoliche, Ankara

Questo sistema commerciale ha portato alla fusione delle culture locali e regionali, influenzando così profondamente il corso della storia nella regione che gli anni dal 2.000 al 1.700 a.C. sono anche conosciuti come il ‘’periodo della vecchia colonia assira’’. Le prove recuperate dal sito archeologico di Kültepe ("cumulo di cenere" in turco), l'antica città di Kanesh, forniscono la migliore documentazione per questa sofisticata rete commerciale internazionale, la cui influenza si estende ben oltre i confini dell'antico insediamento e le discipline dell'archeologia e della storia antica. 

Il sito archeologico di Kültepe - Kanesh si trova a circa 20 km da Kayseri, uno dei principali centri urbani della Cappadocia, ai piedi del monte Erciyes e al centro di una fertile pianura. Fondata dagli Hatti all’inizio del III millennio a.C., diventò nel millennio successivo la capitale di un regno indipendente. La fama di Kültepe Kanesh (Kaniş in turco) presso gli archeologi, giunse tramite delle tavolette finite sul mercato nero delle antichità oltre un secolo fa. Le informazioni che gli archeologi ricavarono erano di varia natura, ma tutte indicavano la medesima fonte geografica. La prima campagna di scavi fu seguita da Ernst Chantre tra il 1893 e il 1894, poi ce ne furono altre nel 1925 e, infine, furono riprese tra il 1948 e il 2005 da Tahsin Özgüç dell'Università di Ankara e dal 2006 ad oggi da Fikri Kulakoğlu. Le sessantasei stagioni di scavi controllati intrapresi nel sito finora hanno portato alla luce i resti di un centro urbano densamente popolato. 

Monte Erciyes, Cappadocia - Turchia
Monte Erciyes, Cappadocia - Turchia

Dagli scavi è emerso che Kültepe - Kanesh consisteva in un'area residenziale per popolazioni indigene al cui interno erano presenti un quartiere amministrativo fortificato con palazzi e templi, noto come Kanesh, e un distretto commerciale, noto come il kārum, ‘’porto commerciale’’. Il quartiere amministrativo ha prodotto una lunga sequenza culturale con diciotto livelli di edifici dalla prima età del bronzo al periodo romano ed ellenistico, mentre la città bassa ha rivelato quattro strati ben definiti. L'era più spettacolare del kārum di Kanesh è rappresentato dal Livello II ed è indicato come il "Periodo delle colonie di scambio assiro", che risale tra il 1945 e 1835 a.C. Le città dell'antico periodo della colonia commerciale assira comprendevano strade lastricate in pietra con canali di drenaggio sotterranei e spazi aperti che separavano i singoli quartieri. Le case, con muri di mattoni e di fango che si innalzano su fondamenta di pietra e sostenute da travi di legno, andavano da piccole strutture a due stanze a complessi più grandi di sei o più stanze; la maggior parte delle case aveva due piani. Le dimensioni del nucleo abitativo sono una conferma dell’importanza di Kanesh lungo la rotta commerciale assira. 

Registrazione di una causa legale, XX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh  (British Museum - Londra)
Registrazione di una causa legale, XX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (British Museum - Londra)

Kanesh, infatti, oltre ad essere la più antica colonia assira, era il centro amministrativo e capitale dei quindici kārū (plurale di kārum) stabiliti dagli Assiri in Anatolia. Queste informazioni ci sono pervenute tramite fonti testuali rinvenute all'interno di vasi di terracotta, cassapanche di legno, cesti di vimini o sacchi. Gli archivi privati dei residenti di Karum hanno prodotto fino ad oggi 23.500 tavolette di argilla e buste redatte nel dialetto paleo-assiro utilizzato dai mercanti di Assur tra i sec. XIX-XVIII a.C. Questi sono i primi documenti scritti che hanno illustrato l'antica storia anatolica e rappresentano il più grande corpo di testi privati nel Vicino Oriente antico. I testi di Kültepe forniscono dati dettagliati sulla struttura sociale e giuridica, la vita quotidiana, l'organizzazione del dominio pubblico e varie politiche che trattano molti interessi commerciali dei mercanti assiri.

Lettera d'amicizia,  XX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)
Lettera d'amicizia, XX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)

La ricca documentazione testuale identifica chiaramente ed esplicitamente la popolazione dell'Anatolia come appartenente a diversi gruppi linguistici ed etnici come Hatti, Assiri, Amorrei e Hurriti, e fornisce la prova dell'emergente interazione multietnica. Il coinvolgimento della Siria e delle regioni palestinesi in questo sistema di commercio internazionale su larga scala può essere dedotto da riferimenti a uomini provenienti da o diretti a luoghi come Tadmur, Ebla, Mari e Tell-Leilan. Di conseguenza, emerge un quadro molto complesso di interazione tra diverse popolazioni con diversi gruppi etnici, economie, politiche e modelli di organizzazione sociale. L'interazione interculturale tra mercanti assiri e nativi anatolici era pacifica e amichevole, poiché la rete commerciale non era basata sull'espansione militare o sulla persuasione coercitiva. Matrimoni misti e condivisione dei medesimi spazi erano una prassi all’interno del karum. Tuttavia, capitava sovente che emergessero situazioni conflittuali legate non alle differenze etnico-linguistiche e culturali, ma economiche. 

 Provvedimento giurisdizionale, XX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)
Provvedimento giurisdizionale, XX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)

La presenza di prigioni e la punizione dei mercanti assiri per il contrabbando di merci per evitare le tasse dovute ai governanti e ai palazzi anatolici, sono ben documentate nella documentazione testuale. Le lettere tra i mercanti assiri mostrano che i governanti anatolici arrestarono i mercanti assiri, perquisirono le loro case e confiscarono i loro beni fino a quando non furono pagati i soldi del rimborso. Ciò dimostra che le relazioni tra i diversi gruppi sociali, politici ed economici erano principalmente governate da interessi economici, e l'etnia non era il fattore principale, dal momento che i mercanti compatrioti spesso si alleavano l'uno contro l'altro per garantire maggiori profitti aziendali. Tra le tavolette più interessanti rinvenute nel sito ci sono testi che parlano di questioni private come certificati di divorzio, questioni giuridiche legate all’eredità e addirittura il ricorso alla maternità surrogata in caso di sterilità della moglie. Da questi testi si apprendono molte informazioni circa il ruolo della donna nella società assira. Le donne assumevano spesso il ruolo di commercianti, gestivano gli introiti ed erano le rappresentanti in terra anatolica delle proprie famiglie ad Assur. Emergono, inoltre, molte curiosità circa alcune particolari pratiche giuridiche utilizzate durante i processi. In una tavoletta viene riportata la ''prova dell'acqua'', ovvero il colpevole di un crimine veniva gettato nel fiume e, se sopravviveva, veniva considerato innocente.

Tavoletta della prova dell'acqua (n.22), XIX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)
Tavoletta della prova dell'acqua (n.22), XIX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)

Con la nuova campagna di scavi iniziata nel 2006, si sta utilizzando un nuovo approccio basato sulla traduzione di questo imponente corpus testuale che ha già portato ad un accumulo di dati voluminosi che ci forniscono un'opportunità unica per generare nuove prospettive e sfidare modelli e ipotesi precedenti riguardanti questioni di commercio, colonialismo, identità etnica, arte, idee religiose, tecnologia e modelli di organizzazione sociale, politica ed economica nel Vicino Oriente durante la media età del bronzo. Kültepe-Kanesh è di gran lunga la fonte di informazioni più ricca e significativa per il periodo delle colonie commerciali assire. Sia il materiale archeologico che la documentazione testuale ottenuti dal sito, superano di gran lunga le informazioni offerte dai siti del periodo delle colonie contemporanee come Boğazköy, Alişar, Acemhöyük e Konya- Karahöyük. 

 Certificato di divorzio, XIX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)
Certificato di divorzio, XIX sec. a.C. - Kültepe - Kanesh (Museo delle Civiltà Anatoliche - Ankara)

Per questa ragione, il sito archeologico di Kültepe-Kanesh è protetto dalla legislazione turca per la conservazione dei beni culturali e naturali. Nel 2001 i confini del sito protetto sono stati ampliati in base agli esiti degli scavi. Oltre alla traduzione dei testi, molti dei quali sono esposti al Museo delle Civiltà Anatoliche di Ankara, al Museo Archeologico di Istanbul, al Museo di Kayseri e al British Museum di Londra, gli archeologi stanno tentando di gettare luce circa le controverse cause del declino del karum. Come avvenne millenni prima ad Aşıklı Höyük, anche la fine del regno di Kaniš, arrivò improvvisamente e coincise con il crollo dell’impero ittita (1180 a.C.). Fortunatamente, le tavolette, testimonianza dell’unico modello insediativo di convivenza mista di mercanti locali anatolici con stranieri mesopotamici e siriani, sopravvissero al misterioso declino del kārum.

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