C’è un’abitudine che il Covid non è riuscito a farmi perdere: navigare su Google Earth e fantasticare su nuovi possibili viaggi. Qualche giorno fa, mentre stavo osservando le ultime tappe della Transiberiana, i miei occhi sono caduti su un paese che non avevo mai preso in considerazione né per un viaggio, né tantomeno per un’intervista: la Corea del Nord.
Nonostante l’ukulele di sottofondo, la RPDC – acronimo di Repubblica Democratica Popolare di Corea – non è un paese che rimanda ai concetti di libertà e di allegria. Definita da Human Rights Watch come “il Governo più repressivo al Mondo”, la Corea del Nord non garantisce, seppur prevedendoli a livello formale, molti dei diritti umani fondamentali, tra cui la libertà di espressione, di stampa, di associazione e di culto. Infatti, l’ideologia dell’attuale leadership nordcoreana è fondata sulla juche, ovvero un sistema politico ispirato al socialismo. Esplicitata per la prima volta nel 1955, la juche si sovrappone in maniera assoluta con la personalità del suo ideatore Kim Il-sung (nonno di Kim Jong-un), il padre fondatore della patria che, dalla sua morte nel 1994, è venerato con l’appellativo di “presidente eterno“. La juche si basa su tre pilastri: jaju - l’affermazione dell’indipendenza e dell’autonomia politica della Corea del Nord - jarip - autarchica - e jawi - l’autodifesa che deve garantire la continuità del regime e rinforzare il nazionalismo interno. I nordcoreani venerano la juche rimanendo fedeli ai leader, dimostrandosi pronti ad immolare la propria vita per la patria e lavorando anche gratuitamente per provare la loro lealtà. Il governo in cambio fornisce loro casa, sostentamento mensile, educazione e assistenza sanitaria gratuita. Unica enorme pecca: non esiste la proprietà privata, quindi niente beni propri. Tra essi non compare neanche la libertà individuale. Chi contravviene alle norme dettate dal governo può rischiare molto. I ‘’nemici della nazione”, ovvero i dissidenti politici, possono addirittura rischiare la famigerata punizione per tre generazioni - il ‘’colpevole’’, la famiglia attuale, i figli e i nipoti dovranno scontare la pena a vita in un lager.
Avere informazioni certe e aggiornate è assai difficile, dato che a giornalisti e reporter è interdetto l’accesso al paese. Chi resta dunque? Chi potrebbe andare e riportare notizie di una nazione che, anche a causa dell’assenza di internet e del divieto di espatrio per i cittadini, è praticamente tagliata fuori dal resto del mondo? Se fossimo in altri paesi che spesso, erroneamente, vengono definiti impossibili, la risposta sarebbe ovvia: i viaggiatori! Ma in Nord Corea nulla è ovvio. Se anche in altri stati i turisti/viaggiatori devono osservare delle norme comportamentali per rispettare la sensibilità della popolazione locale, in Nord Corea ci sono delle regole pressoché uniche. Per dare un’idea: vietato viaggiare autonomamente; vietato spostarsi (anche per una passeggiata) senza la presenza delle due guide stabilite dall’agenzia (ovvero dal governo); vietato esprimere opinioni critiche sul governo (divieto assolutamente comprensibile, ma anche piegare la pagina del giornale dove compare la foto dei leader è vilipendio); obbligo di inchinarsi solennemente e deporre fiori davanti ai monumenti di importanza nazionale; monitoraggio costante dei movimenti, dei telefoni e delle conversazioni. A questo si aggiunge che - per i turisti europei - sul territorio sono presenti solo le ambasciate di Svezia, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca e Romania (noi italiani dovremmo contattare la nostra Ambasciata a Seoul, ma i collegamenti tra la Corea del Nord e la Corea del Sud via cavo telefonico e via internet sono limitati e pertanto i nostri funzionari potrebbero non essere nelle condizioni di intervenire immediatamente in caso di bisogno). Perché allora dovremmo partire per la Corea del Nord? Perché dovremmo adeguarci a queste regole che non suonano più solamente come rispetto dovuto? Era inutile interrogare me stessa. Nonostante gli sforzi, non ero riuscita a darmi nessuna risposta convincente. Ho deciso quindi di interpellare il team di KTG, una delle pochissime agenzie di viaggio riconosciute dal Governo nordcoreano. Premiata nel 2019 e nel 2020 come Travellers' Choice dagli utenti di Tripadvisor, KTG è un’agenzia di viaggi internazionale (la sede è a Shenyang, Cina) che, oltre ad organizzare viaggi in Cina e Tibet, è specializzata nella promozione del turismo in Corea del Nord. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di soddisfare i miei numerosi ‘’perché?’’. Il mio interlocutore è stato Rayco Vega, membro del team di KTG. Ho cercato di essere molto soft nelle domande e, a differenza delle precedenti interviste, eviterò di esprimere pensieri che possano mettere in difficoltà Rayco, dato che opera in Corea del Nord. Lascio a voi interpretare le risposte.
Rayco, vorrei iniziare con una domanda personale. Come è nato il tuo interesse per la DPRK?
Ho visto un documentario sulla Corea del Nord nel 2005. Avevo studiato a scuola la guerra di Corea, ma non sapevo molto della Corea del Nord, a parte il fatto che fosse un paese socialista. Sono stato immediatamente attratto dalle immagini del paese e dal modo di vivere così diverso da qualsiasi altro posto al mondo. Casualmente, stavo progettando di trasferirmi nel nord-est della Cina per studiare il cinese. Una volta lì, ho avuto compagni di classe sia del Nord, che del Sud. La Corea del Nord è diventata la mia ossessione. Leggevo e mi informavo il più possibile, attraverso i media, i documenti accademici, i video online, ecc…
Perché hai deciso di organizzare viaggi proprio in Corea del Nord?
Inizialmente il mio obiettivo era solo quello di andare lì per visitare il paese. Tuttavia, quando ho cercato di organizzare il mio viaggio, mi sono reso conto che il prezzo per una visita di pochi giorni era elevato. Non c’era nessuna compagnia che offrisse tour economici agli occidentali, quindi ho colto l'opportunità di offrire questo servizio. Molte persone che ho incontrato erano interessate a questo viaggio, ma tutte menzionavano il costo. Dopo il mio primo viaggio non riuscivo a smettere di sognare la Corea del Nord. Era una destinazione così affascinante.
Per poter viaggiare senza ripercussioni in Corea del Nord, è necessario rispettare un codice comportamentale che voi illustrate ai futuri turisti prima della partenza. Quali sono le principali regole da seguire? Cosa è assolutamente vietato fare?
Le regole non sono così rigide e difficili da seguire come si tende a pensare. Tuttavia, è molto importante attenersi alle direttive. Non si dovrebbe assolutamente mancare di rispetto ai leader, al popolo coreano o al paese in generale. Esistono norme specifiche per lo scatto di foto. Non dovremmo scattare foto dei militari (come in molti paesi), fatta eccezione per una singola foto nella DMZ - zona demilitarizzata coreana. Non dovremmo scattare foto tagliate delle immagini dei leader, in quanto sono figure altamente rispettate. Non dovremmo scattare foto di palazzi in costruzione. Oltre a questo, possiamo fare foto e video. Un'altra regola è che non possiamo andarcene da soli senza le nostre guide. La chiave è essere rispettosi e questo è qualcosa che i viaggiatori non trovano difficile da capire.
Quali reazioni hanno i futuri viaggiatori di fronte a questa lista di regole? Non hanno paura di rimanere bloccati nel paese o di affrontare pene come l’espulsione o il carcere?
Ogni anno inviamo centinaia di viaggiatori nella Corea del Nord e ho scoperto che le persone hanno una mentalità molto aperta. Hanno già un'idea delle regole che devono essere seguite. Sanno che è un paese diverso dal loro, con regole e norme diverse che devono essere rispettate come quando si va in qualsiasi altro paese. Oltre a questo, ricordiamo alle persone il normale comportamento cortese, come chiedere alla gente del posto (o chiedere alle guide di chiedere loro) se è consentito scattare loro una foto, poiché potrebbero non approvare, cosa che avviene anche in Europa. Le persone non hanno paura di rimanere bloccate in Corea del Nord. Hanno viaggiato molto in tutto il mondo e sono state in posti che sono effettivamente non sicuri e/o hanno fatto molte ricerche sulla Corea del Nord e hanno visto video o letto blog di viaggiatori. Sanno che è una destinazione sicura fintanto che rispetti le loro norme. Ciò che ha causato qualche preoccupazione è stata la situazione internazionale. Quindi, ad esempio, quando l'ex presidente degli Stati Uniti Trump ha minacciato la Corea del Nord di "fuoco e furia" nel 2017 o di distruggere completamente il paese, questo ha causato qualche preoccupazione ad alcuni dei nostri viaggiatori e abbiamo avuto alcune cancellazioni.
Immaginiamo che io, cittadina europea non giornalista/reporter, decida di fare un tour privato della Corea del Nord. Mi preparate il visto e, dopo un lungo viaggio in treno dalla Cina, finalmente arrivo a Pyongyang. Ho libertà di movimento? Le due guide e l'autista che mi seguiranno in ogni momento sono stati scelti da voi o vi vengono assegnati dal governo?
Se fai un viaggio privato possiamo personalizzare il tuo itinerario in base alle tue richieste, così decidi tu dove andare o cosa vedere in anticipo. A differenza di quanto pensano molte persone, è effettivamente possibile modificare parti dell’itinerario. Quindi, ad esempio, potresti decidere di andare in una birreria locale una sera, fare una passeggiata per la città, andare a teatro, ecc. E questo può essere organizzato anche se non era nel tuo itinerario originale. Tuttavia, è difficile organizzare una visita a determinati luoghi una volta arrivati a Pyongyang. Ad esempio, se desideri andare al Kumsusan Memorial Palace, dobbiamo avvisare Pyongyang diverse settimane prima di andarci, quindi non sarà possibile organizzare una visita dell'ultimo minuto se non abbiamo inoltrato anticipatamente la richiesta. Una volta in Corea, le due guide e l'autista saranno sempre con te. Ci sono però alcune eccezioni. Se sei in viaggio privato e prendi il treno interno da Pyongyang per la zona economica speciale di Rason, al confine con la Russia, sarai da solo sul treno. La corsa dura 30 ore. Viaggerai con persone del posto, molte dirette in Russia. Una volta a Rason, l’autista e la guida locale (a Rason è prevista una sola guida) ti aspetteranno alla stazione ferroviaria. Abbiamo un elenco di guide che preferiamo grazie ai nostri frequenti viaggi in Corea del Nord. In base al profilo dei viaggiatori chiediamo a Pyongyang di fornire loro alcune guide. Ad esempio, se abbiamo un gruppo di viaggiatori giovani, possiamo suggerire una guida coetanea. Se il gruppo è più interessato a parlare di politica, suggeriremo guide che sappiamo essere affascinate da questo argomento. In ogni caso, chiediamo sempre guide con cui abbiamo lavorato e che abbiano ricevuto ottimi riscontri dai nostri viaggiatori e accompagnatori turistici. Questo è uno dei vantaggi di andare spesso in Corea del Nord. Ci ha anche aiutato a stabilire ottimi rapporti con le guide locali e con i manager a Pyongyang nel corso degli anni.
Che reazione hanno i nordcoreani quando incontrano uno straniero? Ci sono modi od occasioni per interagire con loro? Le guide aiutano lo scambio o hanno anche il compito di vigilare sulle conversazioni?
Quando celebrano una festa o quando sono in vacanza e si divertono, i coreani tendono ad essere molto curiosi e amichevoli quando vedono gli stranieri. Ci sono diverse festività come il compleanno del presidente Kim Il Sung, il primo maggio, il giorno della liberazione, la festa nazionale, ecc. Quando le persone si riuniscono nel parco, ballano, bevono, ecc., solitamente chiedono ai turisti di unirsi a loro. Lo stesso anche in spiaggia. La mia impressione personale è che le persone siano incuriosite dagli stranieri e li vedano come amici che vorrebbero saperne di più sul Nord Corea. Le guide aiutano a far sì che questa interazione abbia luogo, poiché sanno che questo è qualcosa che piace ai viaggiatori. Anche in situazioni quotidiane, come andare in metro o uscire a passeggio, adolescenti e bambini tendono a salutare e a sorridere. Quando si va in aree più remote, le persone possono sembrare molto sorprese e, timidamente, ci sorridono e ci salutano.
Oltre alla capitale Pyongyang, quali sono le altre mete da visitare/visitabili in Corea del Nord?
Ci sono molti luoghi in cui possiamo andare in Corea del Nord e molte nuove attività che precedentemente non venivano offerte. Ora possiamo ad esempio andare in bicicletta a Pyongyang e in diversi luoghi della Corea del Nord (abbiamo le nostre biciclette KTG nella Corea del Nord), sciare, fare surf sulla costa orientale, campeggiare, ecc. Ora possiamo anche prendere un treno da Pyongyang diretto a Rason. Siamo stati uno dei primi tour operator a prendere questa tratta in treno. Per quanto riguarda i luoghi d’interesse, ora possiamo andare in ogni provincia della RPDC. Tra le zone più visitate ci sono sicuramente la DMZ e Kaesong, la più meridionale delle città nordcoreane che, grazie a 12 siti, è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui si può pernottare in un hotel con cortile tradizionale coreano ubicato nella parte vecchia di Kaesong, che è stata trasformata in un complesso turistico nel 1989. Vicino a Pyongyang si trova Nampo, dove si può visitare una cooperativa locale e anche alcune fabbriche, dando ai viaggiatori la possibilità di vedere altri aspetti del paese. Anche Sariwon è popolare per avere alcuni resti storici della dinastia Koryo. Infine c’è Hamhung, una città industriale che ha iniziato a ricevere turisti occidentali solo nel 2010. Arrivare in questa città prevede tre giorni di viaggio, ma offre la possibilità di visitare la più grande fabbrica di fertilizzanti della Corea del Nord.
E dal punto di vista naturalistico?
Ci sono il Monte Myohyang, sede dell'International Friendship Exhibition Centre, ovvero due enormi edifici costruiti sulle montagne che contengono migliaia di doni dati ai leader della RPDC. Questi includono regali impressionanti come un treno di Stalin e uno di Mao Ze Dong. Hanno persino un aereo, in una stanza, dato dall'URSS. Inoltre ci sono il Monte Kumgang, il Monte Paektu, il Monte Myohyang, il Monte Chilbo, molte caverne sotterranee, ecc.
Quali sono le principali difficoltà che riscontrate nell’organizzazione degli itinerari?
Progettiamo tutti i nostri itinerari e li sottoponiamo a Pyongyang. Ci sono aree e luoghi dove i turisti possono andare e in base a questo progettiamo i nostri tour. Quando si organizzano tour privati, li personalizziamo in base alle richieste dei viaggiatori, purché siano logisticamente possibili. Le principali difficoltà nell'organizzare i nostri tour si riducono alla logistica. Inoltre, organizziamo tour durante tutte le principali festività nazionali, quindi questo è qualcosa da tenere a mente quando si inseriscono i luoghi nel programma.
Non è pericoloso per il regime consentire l'accesso agli stranieri?
Ci sono molte idee sbagliate all'estero sulla Corea del Nord. Consentire alle persone di venire a vedere la Corea aumenta la comprensione del paese, il modo in cui li percepiamo e il modo in cui le persone percepiscono gli stranieri. La mia opinione personale, e sono solo una persona che lavora nel turismo e non in politica, è che maggiore è l'interazione tra la Corea del Nord e il resto del mondo, più difficile sarà per gli stranieri avere un'immagine disumanizzata del paese.
Quali sono le ripercussioni delle sanzioni sul settore turistico?
Non ci sono sanzioni contro il turismo, ma ci sono sanzioni contro determinati beni che ci hanno colpito. Stavamo per organizzare un grande evento di stand up paddle - una variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola - insegnando alla gente del posto come fare SUP. Avevamo raggiunto un accordo, tuttavia, le sanzioni non consentono l'importazione di beni di lusso, compresi articoli per sport acquatici. Sebbene le tavole ci sarebbero state prestate gratuitamente e le avremmo restituite alla società di produzione, siamo stati scoraggiati dal termine "importazione" e abbiamo deciso di non realizzare l'evento. Uno degli obiettivi delle sanzioni è creare incertezza riguardo alle attività svolte nella RPDC e questo scoraggia molte persone dall'interagire con la RPDC. Abbiamo provato a contattare gli uffici delle Nazioni Unite, ma l'unica risposta che abbiamo ricevuto è stata di contattare un avvocato specializzato in sanzioni ONU per vedere cosa ne pensavano, quindi abbiamo finito per non realizzare un evento così grande. È stato davvero un peccato. Un altro esempio è l'aumento dei costi di alcuni beni, come la benzina, che ovviamente colpisce l'industria del turismo.
Esiste la cultura in Corea del Nord?
Naturalmente. La Corea è una nazione con una ricca storia e cultura. Molta enfasi è posta su musica, poesia, belle arti, danze tradizionali, ecc. Ci sono case culturali in quasi tutte le comunità (문화회관) comprese le fattorie cooperative, dove i locali si riuniscono per eventi culturali. I viaggiatori possono anche assistere a uno spettacolo teatrale o operistico con la gente del posto, vedere le attività tradizionali, ecc. Hanno anche una ricca tradizione culinaria.
Purtroppo, in molti paesi il patrimonio archeologico è stato distrutto dal regime nel tentativo di negare il passato. Pensiamo ad esempio alla Siria o all'Afghanistan. Com'è la Corea del Nord da questo punto di vista? Ci sono siti archeologici visitabili che hanno mantenuto il loro significato e aspetto originari?
Sì, la RPDC lavora attivamente con l'UNESCO per preservare e salvaguardare molti siti in tutto il paese. Solo a Kaesong, ad esempio, 12 siti sono stati riconosciuti dall’UNESCO. A differenza di altre grandi città della RPDC, Kaesong non fu completamente distrutta durante la guerra di Corea, poiché si pensava che sarebbe finita per far parte della Corea del Sud. Ci sono molti siti storici in quell’area come la Tomba di King Kongmin e sua moglie, il Museo Koryo, Southgate, Sonjuk Bridge, ecc. Ci sono siti storici in tutto il paese, come il tempio di Chongbang e Songbul, il tempio buddista di Pohyon sul monte Myohyang, il complesso della tomba di Koguryo, ecc. Viene attribuita molta importanza alla loro conservazione.
Credi che la presenza di cittadini stranieri possa aiutare i nordcoreani a capire - o perlomeno a mettere in discussione - che non esiste solo quella realtà in cui sono costretti/manipolati a credere?
Penso che in Occidente di solito ci sbagliamo. Tendiamo a credere che i coreani conoscano molto poco del mondo fuori dai loro confini. Ad esempio, sono stato in scuole dove i nostri turisti spagnoli sono rimasti sbalorditi nel vedere che i bambini conoscevano Messi e che erano interessati al movimento per l’indipendenza della Catalogna. Sulla base della mia esperienza posso dire che i coreani fanno una chiara distinzione tra governi e persone, quindi quando dicono che si oppongono all'aggressione degli Stati Uniti, si riferiscono al governo degli Stati Uniti e non al popolo americano. Gli Stati Uniti hanno bombardato pesantemente Pyongyang nella Guerra di Corea. Sulla capitale furono sganciate circa 420mila bombe e la popolazione di Pyongyang era di circa 400mila, quindi è di più di una bomba a persona. Inoltre, gli Stati Uniti continuano a spingere per sanzioni che rendono difficili alcuni aspetti della vita in Corea, ma la gente non odia gli americani, come solitamente si pensa in Occidente. Da quello che ho visto, anche i coreani sono consapevoli delle condizioni di alcuni aspetti del paese. La modestia del loro stile di vita è il risultato di pesanti sanzioni imposte contro il loro paese. La presenza di cittadini stranieri nel paese, aiuta la comunicazione, come in qualsiasi parte del mondo. Se hai 0 persone che visitano un paese, è più facile che ci siano stereotipi in entrambe le direzioni. Non sto dicendo che le persone siano manipolate a pensare in un modo o nell'altro in Corea come affermi nella tua domanda, solo che la comunicazione e l'interazione aiutano a creare comprensione e interesse tra le persone. Si prega di controllare il video che abbiamo girato il primo maggio a Pyongyang alcuni anni fa, puoi vedere gente del posto e stranieri che interagiscono, giocano e ballano insieme, questo è un chiaro esempio di cosa intendo riguardo a cosa può contribuire il turismo.
Perché dovremmo viaggiare in Corea del Nord?
La Corea del Nord non è una destinazione per tutti, quindi non tutti dovrebbero andare in Corea del Nord. Tuttavia, per coloro che sono interessati e che hanno una mente aperta, potranno sperimentare un paese e un sistema completamente diversi da qualsiasi cosa abbiano mai visto. Andare lì ti permetterà anche di vedere che i coreani sono persone normali, ordinarie. Sicuramente aiuta a rompere le barriere e gli stereotipi che possono esistere su entrambi i lati. La stragrande maggioranza dei nostri viaggiatori ci ha detto che questa destinazione è stata il momento clou dei loro viaggi, indipendentemente dal fatto che siano viaggiatori esperti o meno.
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Ho apprezzato molto la disponibilità di Rayco nel rispondere a domande di difficile gestione. Credo sinceramente che il team di KTG sia indicato per chi volesse visitare la Corea del Nord (potete contattarli tramite il sito o la pagina ufficiale Facebook).
Quanto a me, nonostante abbia vissuto e viaggiato in paesi difficili o sotto sanzione, ho fatto veramente fatica a calarmi nei panni di un viaggiatore che visita la Corea del Nord. Sì, lo so. Dovrei utilizzare frasi ad effetto e spingervi a fare questo viaggio unico e imperdibile, ma come ha giustamente ricordato Rayco, la Corea del Nord non è un paese per tutti e non tutti sono per la Corea del Nord. Nella prossima intervista ribalteremo il punto di vista. Conosceremo un artista che, senza volerlo, è uscito dai confini del Nord Corea e non ha più potuto farvi ritorno. Ha dovuto lasciare famiglia ed amici. Ha dovuto, e deve ancora, nascondere il suo volto sotto una maschera. Ha dovuto cambiare nome e identità. Molti lo chiamano ‘’Sun Mu, il dissidente nordcoreano’’, ma io in lui non ho percepito il fuoco della ribellione. Ho percepito la tristezza di un uomo che ha compreso di ‘’aver vissuto come una rana in un pozzo’’.