Nella precedente intervista al team di KTG, abbiamo scoperto il punto di vista degli operatori del turismo in Corea del Nord. Tuttavia, molti dei miei perché erano rimasti senza risposta. Sentivo la necessità di confrontarmi con una persona nativa del paese. Una persona che non mi parlasse per scopi commerciali o che mi proponesse una realtà confezionata dal regime. In Corea del Nord le interviste sono illegali. Inoltre, è praticamente impossibile comunicare con qualcuno, dato che il segnale internet è assente e che ogni singolo movimento è controllato dal governo. Mi rimaneva un’unica remota possibilità: mettermi in contatto con qualcuno che fosse riuscito a varcare i confini del Nord Corea. Negli ultimi anni, diversi giovani sono riusciti a fuggire, ma molti si abbandonano a discorsi incoerenti e, spesso, palesemente architettati per raggiungere la notorietà. Restava un’unica persona. Quando gli ho scritto, le mie speranze di ricevere risposta erano minime. Invece mi sbagliavo. Lui è Sun Mu, l’artista delle due Coree. La sua vita cambiò drasticamente in una sola notte. In poche ore si ritrovò senza famiglia. Senza patria. Senza volto. Senza nome…
Non avevo alcuna intenzione di scappare, perché pensavo che la Corea del Nord fosse un grande paese. Avevo solo fame. Un giorno scalai una montagna. Arrivai sulla cima da cui si vedeva una città della Cina. Mi nascosi in un campo di tabacco, aspettando che arrivasse la notte. In quel momento tutto, persino il rumore degli insetti, suonava così forte. Restavo zitto, nervoso al pensiero che le guardie potessero essere nelle vicinanze. Dopo quella che sembrava un'eternità, dissi a me stesso: ‘’Andiamo. Sono troppo titubante’’. Con tutte le mie paure e preoccupazioni, misi i piedi nel fiume. Sul lato nordcoreano il fiume non era così profondo, ma più vicino al lato cinese, il letto del fiume cedette sotto il mio peso. Quindi iniziai a nuotare. Ero proprio sotto la stella polare e la luna. Guardandoli, iniziai il mio viaggio…
Sun Mu non poteva sapere che quella disperata nuotata tra le stelle e luna gli sarebbe costata la sua identità. Nessuno da quella notte ha mai più visto il suo volto. Nessuno lo hai mai più chiamato per nome. Ancora oggi, più di vent’anni dopo, deve indossare una maschera in pubblico. Mostrarsi in viso sarebbe un rischio troppo grosso, dato che la sua famiglia è ancora in Nord Corea. Sun Mu non è il suo vero nome. Significa ‘’senza frontiere’’ ed è lo pseudonimo che ha scelto per la sua seconda vita. Senza frontiere… suona ironico per una persona che per colpa delle frontiere ha sofferto così tanto. Ma il suo nome è un omaggio alla speranza. La speranza che un giorno quelle due Coree che non riescono a trovare un equilibrio, possano tornare a dialogare. Sun Mu promuove la pace attraverso l’arte. Quando era bambino, vedeva i suoi coetanei dipingere per Kim Il Sung o King Jong Il. I leader si complimentavano con questi piccoli artisti della propaganda. Così Sun Mu decise che quello sarebbe stato il suo destino: studiare arte e dipingere per dimostrare la sua lealtà ai leader e al paese. Credeva di essere felice. Credeva che la sua arte rappresentasse il suo libero pensiero. Ma da quella notte tra le acque del fiume, iniziò a comprendere che aveva vissuto in una grande bugia. Decise di continuare a fare arte. Questa volta però per sé stesso. Non fu facile. Quando nel 2014 realizzò la sua prima mostra personale a Pechino, le autorità cinesi sequestrarono e bruciarono le sue opere. Fu spiccato un mandato di cattura. Tra i suoi crimini, l’aver disegnato una bambina della Corea del Nord che giocava mano nella mano con un bambino della Corea del Sud. A causa di quella mostra fu costretto a cercare rifugio in Corea del Sud, dove tuttora vive. Da allora non seppe più niente della sua famiglia. Anche se il suo talento ha raggiunto la fama mondiale e la sua storia è stata consacrata dal pluripremiato film I Am Sun Mu, questo grande artista non ha dimenticato le sue radici. Per me è stato un vero onore poter interagire con lui. Non saprò mai il suo nome. Non mi importa nemmeno. Quello che ricorderò di lui è la gentilezza e la dignitosa malinconia con cui mi ha accolta nella sua storia.
Sun Mu, non hai lasciato il Nord Corea per volontà. Ti sei trovato dall'altra parte della linea e all'improvviso sei rimasto solo, orfano. Quali erano i tuoi pensieri nei giorni che seguirono il momento in cui hai capito che non saresti più potuto tornare indietro?
Ognuno ha i suoi amati genitori, i fratelli, gli amici e una bella città natale. Essi sono destinati a vivere nei ricordi. Non ho mai sognato di lasciarmi alle spalle tutto questo. Tuttavia, l’esistenza dell’uomo spesso è imprevedibile. Anch’io nella mia vita ho dovuto affrontare cose indesiderate. A quel tempo pensavo che non sarebbe stato un bene per me e per la mia famiglia. Ho preso questa strada e ora sento che sarà difficile vedere di nuovo i miei genitori. Ho pensato: ‘’Come potrai vivere in questa sconosciuta terra cinese? Cosa potrai fare per vivere? Perché dovrei vivere così? Perché dovrei vivere nascondendomi? Perché dovrei vivere senza un’identità? Perché dovrei vivere sfuggendo ogni singolo giorno agli occhi della sicurezza pubblica?’’. Così tante domande mi passavano per la testa…
Chi ti ha aiutato nei primi mesi?
I miei parenti vivono in Cina. Ho vissuto con il loro aiuto.
Come ti sei sentito quando hai scoperto di aver vissuto per tutta la vita in una grande bugia?
Ho scoperto di aver vissuto come una rana in un pozzo. Ho vissuto confidando solo nel Generale. Poi ho iniziato a pensare al valore della mia esistenza. Ogni volta che lo facevo, sentivo che questa fede continuava a cadere a pezzi. Volevo continuare a credere solo nel Generale, ma il mondo reale sembrava sussurrare che non era possibile. Volevo allontanarmi dalla realtà. Il significato e il rimpianto di vivere nel mondo sono scomparsi. La mia vita in Cina è stata la continuazione di questa agonia.
Il tuo pseudonimo suona come una speranza di pace e non come un incitamento provocatorio. Tuttavia, il governo cinese non ha colto né il significato del tuo nome, né quello delle tue opere. Perché il governo cinese, invece di aiutarti, ha cercato di arrestarti, assecondando la volontà del regime nordcoreano?
Ho scelto questo nome nella speranza che la linea di divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud scompaia. La Cina teme che il Nord e il Sud giochino bene l'uno con l'altro. La Cina spera che il Sud e il Nord continuino a essere divisi. Pertanto, la Cina non può ignorare le richieste delle autorità nordcoreane. Esse sono a disagio con la mia esistenza, più che con le mie opere d'arte. Il governo cinese conosceva il significato del mio lavoro, ma ha ritenuto più importante conformarsi alle richieste del governo nordcoreano e ha cercato di arrestarmi. Fortunatamente sono scappato e sono riuscito ad arrivare a Seul.
La Corea del Sud è spesso descritta come l'opposto della Corea del Nord. È davvero così o esistono ancora certe ideologie legate alla Guerra Fredda?
Le due Coree convivono con sistemi diversi da oltre 70 anni. Pertanto, ci sono molte differenze nella realtà tra il Sud e il Nord. Non sto dicendo chi è migliore e chi è peggiore. Il modo di vivere è diverso. Penso che, affinché il Sud e il Nord riprendano un dialogo e si volgano al futuro, dovrebbero innanzitutto conoscere la realtà attuale di entrambi i paesi. Cerco di esprimere il futuro del Sud e del Nord nel mio lavoro con una prospettiva critica sulla realtà.
In molti dei tuoi lavori emerge chiaramente l'umanità, non la politica. Credo che questi due mondi si siano allontanati molto tempo fa… Tu cosa ne pensi? Nelle due Coree umanità e politica stanno iniziando a dialogare?
Sì, è vero che si sono allontanati. Pensavo che l'era dell'ideologia fosse finita, ma il Sud e il Nord sono ancora in guerra anche se sono passati 70 anni dalla divisione. Anche qui in Corea del Sud, ad alcune persone non piace lo scambio e la comunicazione tra le due Coree. Ad esempio, se cerco di incontrare i miei fratelli che vivono in una stanza ai piani alti di una casa, potrò farlo solo chiedendo il permesso a tutti quelli che vivono nella casa. Non so se conosci questa realtà insolita e miserabile della Corea del Nord e del Sud. La realtà attuale è che il problema inter-coreano è reso più difficile a causa del calcolo dei profitti di vari paesi come Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia. L'importante è che i funzionari delle due Coree risolvano il problema della divisione in modo responsabile.
Credi che le future generazioni di leader nordcoreani comprenderanno la necessità di un cambiamento di rotta? I governi occidentali potrebbero favorire o sfavorire questo processo?
La teoria socialista capitalista è nata per dare una vita migliore alle persone. Tuttavia, a causa dell'avidità di alcuni singoli egoismi, hanno diviso le parti e creato ideologie per combattersi a vicenda. In questo disegno, la sofferenza e la morte dovevano essere sopportate dalle ‘’brave persone’’. Quando ripenso alla mia infanzia e alla mia giovinezza in Corea del Nord, rivedo la volontà politica di far convergere i pensieri del popolo solo sul partito per impedire che pensino ad ogni altra cosa. La Corea del Nord potrebbe apparire un paese confortevole dove le persone godono di assistenza sanitaria, cure ospedaliere ed educazione scolastica gratuita. E il sistema in effetti garantisce tutto questo. Tuttavia, a causa delle sanzioni economiche degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite, la vita delle persone è diventata difficile e le istituzioni nazionali fanno fatica a funzionare correttamente. Ci sono paesi che cercano di trarre vantaggio dalla situazione della Corea del Nord. Diversi paesi desiderano che crolli. Ad esempio, se gli Stati Uniti costruiscono un missile, è un’arma per la pace nel mondo. Se lo fa la Corea del Nord, è un’arma di distruzione, non una reazione. Questa è una realtà ingiusta. Penso che sia difficile cambiare le cose in questo modo. Penso che il metodo dovrebbe essere quello di risolvere il problema attraverso il dialogo, la cooperazione e lo scambio.
Come riesce il regime ad uccidere il pensiero delle persone? Esistono in Nord Corea la curiosità e il dubbio?
Beh, ci sono molti modi. Gran parte dipende dal tipo di educazione che viene impartita. Ci educano a unirci alla causa del grande leader per completare il progetto del socialismo. Educano l’intera società a diventare Kim Il-sung e Kim Jong-il. È difficile andare all’estero, quindi non esistono oggetti di confronto o di curiosità. In una struttura sociale strettamente organizzata, anche la vita sociale viene regolarmente organizzata. Non c’è spazio per pensare a nient’altro. In questo mondo ci sono molti paesi, ma credo che nessuno gestisca le persone come la Corea del Nord. Tuttavia, man mano che aumentano gli scambi con l’estero, i pensieri potranno cambiare a poco a poco.
Esiste il concetto di ‘’io’’ in Nord Corea? Che rapporto hanno le persone con la propria anima e con i sentimenti?
L'anima dei nordcoreani? Fin dall'infanzia, i nordcoreani vengono educati a combattere per il partito, il leader, il paese e il popolo. Insomma, solo per il leader! ‘’Solo nel leader crederemo. Solo il leader seguiremo’’. Se leggi questa frase non ti viene in mente qualcosa di simile nella tua vita? Prima di venire in Corea del Sud, ero stato in una chiesa cristiana in Tailandia e ho avuto una sensazione simile… ‘’Confida solo nel tuo Signore Gesù!’’. In Nord Corea ero pronto a morire per il Generale e per il bene del mio paese. Se mi avessero dato uno zaino nucleare, lo avrei indossato e usato. Sarei morto ferocemente ed eroicamente in terre giapponesi o americane.
Penso che le tue opere abbiano un grande potere: guardandole non vedi solo la Corea del Nord o del Sud, ma anche palestinesi ed ebrei, armeni e azeri, turchi e kurdi, o qualsiasi altro popolo o che vive in bilico tra odio e possibilità di dialogo…
Questo dovrebbe essere il fascino dell’arte. Siamo tutti esseri umani che vivono sulla medesima terra. Potremmo essere tutti tristi guardando la tua tristezza. Potremmo essere tutti felici guardando la tua felicità. Guardi la mia vita e magari ci rivedi la tua. Viviamo in relazione l’uno con l’atro. Ce lo ha dimostrato il COVID-19. Siamo tutti esseri umani. Il tuo lavoro è anche il mio lavoro. Il mio lavoro è anche il tuo lavoro. Solo i politici sembrano ignorarlo.
La libertà può essere insegnata?
Libertà… si dice che ci sia libertà in Nord Corea. Tuttavia, è molto diversa dalla libertà che pensano gli altri. Forse, se ci fosse comunicazione tra le due Coree e se gli stranieri viaggiassero nel Nord, allora forse le persone capirebbero qualcosa. Insegnare all'improvviso la libertà del mondo esterno può essere controproducente. È come chiedere ai cristiani di credere all’improvviso agli sciamani. C’è bisogno di tempo.
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Credo che su quest’ultima affermazione noi occidentali dovremmo riflettere. Troppe volte i nostri governi hanno appoggiato guerre travestite da missioni di pace. Abbiamo fatto gravi danni difficilmente riparabili. Ringrazio Sun Mu per aver accettato il mio invito. Se volete ammirare altre sue opere, potete visitare il suo sito personale.
Il mio viaggio in Corea del Nord termina qui. Abbiamo potuto confrontare due punti di vista opposti. Avrei voluto dire molto, soprattutto nella prima intervista, ma concordo con Sun Mu. Ognuno ha bisogno del proprio tempo e, d’altra parte, ognuno è libero di viaggiare dove vuole. Se la mancanza di diritti e di tutte quelle caratteristiche umane, tra cui la libertà di pensiero e di parola, per qualcuno risultano affascinanti, per me continuano a non esserlo. Credo che osservare certe cose, sia come guardare passivamente un enorme acquario dove un pescecane divora dei piccoli pesci inermi. Ma questa è la mia opinione. E voi, che idea vi siete fatti?