«La mia è un’arte introspettiva, di riflessione e di meditazione. Le mie opere nascono dalla necessità di conoscere me stessa, di comprendere chi sono, da dove vengo. Nascono anche dall’esigenza di cercare la verità delle cose. L’illusione inganna facilmente. Ma la vera realtà è solo la fantasia, una creazione vera della nostra mente». Intervista a Luminita Irimia, una donna che ha scelto di partire da Campina, un paese della regione storica della Muntenia (Romania) per vivere nell’arte.
I paesi balcanici hanno mantenuto uno stretto legame con le antiche tradizioni pagane legate alla dimensione agreste. Quasi tutte le usanze hanno avuto origine prima delle incursioni romane e slave nella penisola. I due popoli che hanno lasciato il maggior numero di rituali sono i Traci e i Daci. Entrambe le civiltà praticavano culti pagani che hanno resistito all’avvento del cristianesimo. Uno dei rituali più mistici è la Paparuda o Dodola, un antico rito per invocare la pioggia.
Nel cuore della regione romena dell’Oltenia, si trova un monumento che rende gloria a Decebalo, l'ultimo re della Dacia. I daci erano l’antica popolazione danubiana conosciuta per il carattere fiero e impavido. L’imprenditore romeno naturalizzato italiano Giuseppe Costantino Dragan ha voluto rendere omaggio all’ultimo re daco, edificando una colossale statua di Decebalo sulla riva romena del Danubio, nel luogo in cui si svolsero nel II sec. d.C. le due battaglie tra i daci e l’esercito romano.
Il calendario delle feste tradizionali della Romania è denso di appuntamenti. Le celebrazioni più conosciute sono legate al Natale, ai giorni che precedono l’Epifania e all’inizio della primavera. Ci sono, tuttavia, altre feste meno note, ma che hanno un fascino misterioso. Tra queste, le più antiche sono la Festa di Dragobete e la Sânziene. Entrambe di origine daco-getica, queste celebrazioni rendono omaggio all’amore universale e alla fertilità.
La martenitsa è il simbolo di un'antica tradizione balcanica che risale IX secolo ed è legata alla figura di Baba Marta, la personificazione della primavera. La tradizione vuole che il primo giorno di marzo si regalino questi ornamenti ad amici o parenti e che li si indossi sul lato sinistro, dove c’è il cuore, fino a quando si vede il primo segno della primavera. La loro storia ha origine ai tempi di re Khan Kubrat, il fondatore della Grande Bulgaria.
Maramureș, Romania. Lungo il confine con l’Ucraina, tra fitte foreste, buffi pagliai e chiese lignee, si nascondono piccoli borghi che con i loro colori contribuiscono a donare una bellezza eccezionale a questa regione, tanto da farla sembrare dipinta. Tra i paesi più belli va menzionato senza dubbio Săpânţa, un piccolo villaggio in cui si trova un campo santo fuori dl comune: il Cimitirul Vesel, il cimitero allegro.
Il mese di marzo e l’arrivo della primavera sono all’origine di molte leggende e festività dei paesi balcanici. Alcune usanze come la festa di Mărțișor (l’equivalente romeno della martenitsa bulgara) e la figura da cui ha origine, ovvero Baba Marta, si ritrovano con alcune variazioni in tutti i paesi dell’area balcanica. In Romania l’arrivo della primavera è legato a Dochia, figlia di Decebalo, ultimo re dei Daci. La sua leggenda costituisce uno dei miti fondamentali della Romania.
La Paneuritmia è una danza meditativa che lavora sul piano spirituale, mentale e fisico, per armonizzare l’uomo con l’universo. Questa forma di misticismo danzante nasce dagli insegnamenti spirituali di Peter Deunov, il più influente leader spirituale bulgaro. L’Amore che porta la Vita, la Saggezza che dà la Luce, la Verità che dona Libertà erano i principi su cui si basava la sua dottrina e la sua stessa vita, come testimonia l’aiuto nei confronti degli ebrei bulgari durante il regime nazista.
Nel cuore della Transilvania meridionale si trova Sibiu, una città che è sinonimo di multiculturalità, multietnicità e multiconfessionalità. Eletta Capitale della Cultura Europea 2007, questa affascinante cittadina, stupisce per dei particolari architettonici unici che le conferiscono un’atmosfera magica ed ineguagliabile.
“Avere l’idea è facile. Qualunque idiota può avere una buona idea. Il difficile è metterla in atto.” Christo Javacheff è stato il massimo esponente europeo della Land Art, una forma d’arte caratterizzata dall'intervento diretto dell'artista sul territorio naturale. Insieme alla moglie formarono il duo artistico Christo-Jeanne Claude e divennero celebri in tutto il mondo per aver letteralmente impacchettato numerosi monumenti e per aver permesso all’uomo di camminare sulle acque.