Fantasia, nota anche con il nome di Tbourida o Gioco della Polvere, designa una manifestazione equestre che ebbe origini dai berberi del Maghreb per mostrare la forte relazione tra l'uomo e il cavallo. La Fantasia si svolge in gruppo e ha come soggetto basilare i cavalli berberi che, guidati da cavalieri, si esibiscono in un esercizio di carica militare e di tiro a distanza per ricordare i tempi in cui gli invasori stranieri si infiltrarono nel territorio marocchino.
ʿĀisha Qandīsha, francesizzato in Aisha Kandicha, è una jinniyya della mitologia berbera. La sua leggenda dalle origini misteriose è diffusa tra tutte le popolazioni nomadi e semi-nomadi del Marocco e dell’Algeria occidentale con alcune varianti. Secondo la tradizione, Aisha era una bellissima donna con le gambe di cammello o di capra che vagava di notte per sedurre e poi uccidere tutti gli uomini che incontrava sul proprio cammino.
Il Maghreb rappresenta una regione eterogenea e variegata dal punto di vista etno-linguistico. I depositari della vera origine identitaria di questo ampio territorio che comprende Marocco, Algeria, Libia e Tunisia sono gli Imazighen, comunemente conosciuti come Berberi. La storia di questo popolo ha radici antiche ed è caratterizzata da un forte senso d’appartenenza culturale che ne ha garantito la sopravvivenza, nonostante la conquista araba e l’islamizzazione della regione.
Dihya al Kahina è stata l’ultima regina del popolo berbero prima della conquista Omayyade del Maghreb nel VII secolo. Condannata dagli arabi e celebrata dai berberi, Kahina è divenuta il simbolo della resistenza berbera contro gli invasori islamici. Noti per essere i fieri ‘’uomini liberi’’, i Berberi hanno sempre difeso la propria identità culturale e ancora oggi protestano per ottenere il riconoscimento della loro lingua e della loro cultura in tutti i paesi del Nord Africa.
Alla scoperta del Giardino Majorelle, l’Eden della caotica Marrakech in cui le forme cubiste si fondono con lo stile berbero. Questo equilibrio perfetto tra natura e design fu possibile grazie alla creatività del pittore orientalista Jacques Majorelle e al restauro del genio della moda Yves Saint Laurent. Il blu intenso, il suono dell’acqua e la sorprendente varietà di piante, stregano da quasi un secolo chi ha varcato la soglia di questo microcosmo di pace.
L'albero di argan è una specie spontanea, xerofila ed endemica della regione di Souss-Massa in Marocco, un’area in cui l'associazione delle temperature subtropicali e dell'umidità oceanica crea un ecosistema unico che è stato riconosciuto dall'UNESCO nel 1998. Nell’ultimo decennio l'olio prodotto dai suoi frutti è diventato famoso in tutto il mondo per l'uso cosmetico ed alimentare, esponendo la coltura e la cultura dell’argan a rischio estinzione.