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UN LIBRO IN VALIGIA · 25. ottobre 2020
Baykar Sivazliyan ci invita a scoprire le storie e le leggende dei curdi, un popolo dalle origini antiche, che oggi si trova al centro di grandi tensioni politiche. I racconti contenuti in questo libro, principalmente di derivazione orale, sono un mezzo per tenere in vita la saggezza di un popolo che sta rischiando di essere annientato non solo fisicamente, ma anche culturalmente dall’assordante silenzio dell’Occidente.
POPOLI & TRADIZIONI · 10. settembre 2020
Varzesh-e pahlavānī è il più antico ‘’sport’’ iraniano che combina movimenti ginnici, callistenici e ritmici a spiritualità, etica, devozione e musica. In questa pratica, elementi della cultura persiana preislamica (zoroastrismo, mitraismo e gnosticismo) si fondono con i valori etici del javānmardi e la spiritualità del sufismo. Il rituale si svolge nelle Zurkhaneh, letteralmente le "case di forza", dei luoghi suggestivi in cui incontrare la millenaria identità culturale iraniana.

UN LIBRO IN VALIGIA · 24. agosto 2020
‘’Il mio discorso è senza parole, senza lingua e senza rumore, comprendilo senza spirito e ascoltalo senza orecchio’’. Le parole di Attâr forniscono la chiave di lettura del Mantiq al-Tayr, il verbo degli uccelli, uno dei più raffinati classici della letteratura persiana. L’itinerarium che l’anima intraprende per distaccarsi dalla dimensione mondana e raggiungere la gnosi, viene proposto da Attâr attraverso la narrazione del viaggio di un gruppo di uccelli alla ricerca del loro re, il Simurgh.
STORIE & LEGGENDE · 10. agosto 2020
La ‘’tessitura’’ degli hekâyat, ovvero delle storie nelle storie, deriva da una lunga tradizione orale di origine asiatica. Se le vicende narrate da Shahrazād durante le alf laila wa laila sono ormai note, esiste un’altra raccolta di racconti meno conosciuta, ma che ha viaggiato per duemila anni in tutto il mondo. Si tratta di Kalila e Dimna, un corpus di apologhi ispirato ai Jataka, il ciclo di 500 racconti sulle vite anteriori del Buddha, e l’Arthashastra di Kautilya, scritto nel IV sec. a.C.

ARCHEOLOGIA · 30. luglio 2020
Parsa, chiamata dagli iraniani Takht-e Jamshid e dai greci Persepoli, è il gioiello archeologico dell’Iran. Fu costruita dai re achemenidi Dario I, Serse I e Artaserse I come terza capitale oltre a Susa e Pasargade, con l’intento di accelerare il processo di unificazione dell’Impero e creare un complesso di rappresentanza. Anche se l’incendio del 330 a.C. per mano di Alessandro Magno ne segnò la fine, Persepoli resta una testimonianza vivente della magnificenza della civilizzazione persiana.
UN LIBRO IN VALIGIA · 29. luglio 2020
«Migliaia di anni fa, quando in Cina, o da qualche altra parte in Estremo Oriente, era stata inventata la carta, un giovane visir persiano andò dal re e gli disse sottovoce: ’Il nostro informatore mi ha detto che in India hanno scritto un libro. Noi dobbiamo avere quel libro: è di importanza vitale per il regno persiano’.» Lo scrittore iraniano Kader Abdolah ha rielaborato quel libro, un gioiello della letteratura sanscrita e persiana che ha viaggiato per il mondo per quasi duemila anni.

ARCHEOLOGIA · 11. luglio 2020
Naqsh-e Rustam, nota anche come Naqsh-e Rostam, è una necropoli rupestre situata ad una ventina di chilometri da Marvdasht (provincia di Fars), la città che ospita le rovine di Persepoli, l’antica capitale dell'Impero achemenide. Sulla facciata del Kuh-i Rahmat, il sacro Monte della Misericordia degli elamiti, sono scavate nella roccia le tombe dei sovrani achemenidi Dario I, Serse I, Artaserse I e Dario II, oltre a rilievi riccamente decorati scolpiti dai Sasanidi nel III secolo d.C.
ARTE & MUSEI · 08. luglio 2020
L’esigenza di parlare di un mondo metafisico piuttosto che fisico, ha influenzato l’arte della miniatura persiana come mezzo di sostegno per una rappresentazione dualistica dell'esistenza. Nonostante l’Islam abbia vietato le arti figurative, le ideologie zoroastriane e manichee hanno fornito una vasta gamma di simbologie ed allegorie di derivazione asiatica che sono sopravvissute nei secoli. Tra queste, la più nota è il Simurgh, l’uccello che ha contribuito alla creazione del mondo.

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