Baykar Sivazliyan ci invita a scoprire le storie e le leggende dei curdi, un popolo dalle origini antiche, che oggi si trova al centro di grandi tensioni politiche. I racconti contenuti in questo libro, principalmente di derivazione orale, sono un mezzo per tenere in vita la saggezza di un popolo che sta rischiando di essere annientato non solo fisicamente, ma anche culturalmente dall’assordante silenzio dell’Occidente.
Halfeti è uno dei luoghi più straordinari della Turchia. La sua storia millenaria è legata alla coltivazione della rosa nera, un particolare tipo di rosa che cresce solo sulle rive di questo villaggio sommerso dalle acque dell’Eufrate. Nonostante i tentativi di coltivarla altrove, il suo nero è rimasto fedele alla sua terra e all’acqua del suo fiume. La rosa nera è il simbolo del legame che unisce gli abitanti di Halfeti alla loro amata città sommersa.
Corrado Formigli racconta la sua esperienza di inviato di guerra nei territori liberati dai curdi dalle belve dell’Isis. Nel suo reportage, il giornalista tenta di capire cosa si nasconde dietro il sanguinoso gioco di specchi che chiamiamo Isis. Perché i governi occidentali si sono messi in moto così tardi? Perché i curdi, gli unici veri eroi che combattono frontalmente dell’Isis, sono stati lasciati soli? Quali complicità internazionali si nascondono dietro la maschera del califfato nero?
Il Museo Archeologico di Şanlıurfa custodisce la più antica scultura a grandezza naturale della storia dell’Umanità. Con i suoi 11.500 anni, l’Uomo di Urfa, noto anche come Statua di Balıklıgöl poiché rinvenuto vicino alla piscina sacra di Abramo, precede le Piramidi di oltre 6.000 anni. Il suo ritrovamento ha cambiato i libri di storia, rivelando che non si dovette attendere il passaggio dal nomadismo alla sedentarietà per le prime attività artistiche.
“Le loro donne cavalcano, tirano con l’arco, usano le lance in galoppo e combattono contro il nemico finché sono vergini. Anzi, non compromettono la loro verginità sino anche non hanno ucciso almeno tre nemici (…) Gli manca il seno destro. Quando sono ancora bambine, le madri premono loro contro quella parte del corpo uno speciale apparecchio di bronzo rovente e questa bruciatura inibisce la crescita della mammella. La forza va così ad alimentare la spalla destra e il braccio destro.” Ippocrate