ARCHEOLOGIA

ARCHEOLOGIA · 17. settembre 2020
Nel I millennio a.C. i fenici crearono un vasto impero commerciale che si estendeva nel bacino del Mediterraneo. La merce più pregiata era la porpora, nota come viola di Tiro, una tintura ottenuta da un umile mollusco, ma il cui peso aveva il valore dell’oro. Nei secoli successivi la porpora divenne simbolo di potere, ricchezza e prestigio, tanto da essere usata da re e imperatori. Lo stesso termine ϕοινίκεος “fenicio”, utilizzato dai greci per indicare l’attuale Libano, significava ‘’purpureo’’
ARCHEOLOGIA · 07. settembre 2020
Nel 1989 gli speleologi del GERSL rinvennero 8 corpi naturalmente mummificati nella grotta di 'Assi el Hadath, nella valle di Qadisha, nel nord del Libano. Il ritrovamento delle mummie fu una delle più sensazionali scoperte dell’archeologia libanese e contribuì a delineare gli equilibri sociali e religiosi della regione in epoca medievale. Dopo varie peripezie durante la guerra civile per condurle in sicurezza nella capitale, oggi le mummie sono esposte nel Museo Nazionale di Beirut.

ARCHEOLOGIA · 29. agosto 2020
Durante la Media età del bronzo (2.000–1.550 a.C.) la città di Assur stabilì una sofisticata rete di colonie commerciali nel Vicino Oriente. Tra queste vi era l'antica città di Kanesh, un insediamento ai piedi del monte Erciyes in Cappadocia. Le oltre 23.500 tavolette redatte in dialetto paleo-assiro rinvenute nel sito sono i primi documenti scritti che illustrano l'antica storia anatolica e rappresentano ad oggi il più grande corpo di testi privati del Vicino Oriente antico.
ARCHEOLOGIA · 23. agosto 2020
Nel cuore della provincia di Adiyaman, si trova Nemrut Daği, il monte scelto da re Antioco I di Commagene come luogo per la costruzione della sua tomba. Il primo europeo a scoprire il santuario di Antioco fu K. Sester, un ingegnere al servizio del governo turco. Durante una perlustrazione dell’area, i suoi aiutanti curdi gli fecero notare la caratteristica ed imponente forma del tumulo in cima al Nemrut Daği: con sorpresa e incredulità, riportò alla luce un tesoro nascosto da oltre duemila anni.

ARCHEOLOGIA · 19. agosto 2020
Agli inizi degli anni ’20 del 1900 una missione archeologica francese diretta da Pierre Montet iniziò gli scavi nell’antica città fenicia di Biblo. All’interno di una camera funeraria sotterranea, avvenne l’eccezionale ritrovamento del sarcofago di Ahiram, un monarca di Biblo che regnò nella città tra l’XI e il X secolo a.C. Il sarcofago riporta l'iscrizione fenicia più antica mai ritrovata, risultata determinante per lo studio dell’evoluzione dell’alfabeto nel bacino mediterraneo.
ARCHEOLOGIA · 13. agosto 2020
La zona meno esplorata del Sahara, conosciuta come il Grande Mare di Sabbia, si trova tra la Libia e l’Egitto. In questa distesa desertica di oltre 72.000 chilometri quadrati, si trovano dei territori di grande impatto visivo che sono rimasti sconosciuti fino al XX secolo. Fu solo alla fine degli anni '20 e all'inizio degli anni '30, che il deserto libico divenne meta di alcuni impavidi esploratori, inviati per mappare questa zona ancora sconosciuta, ma molto importante ai fini bellici.

ARCHEOLOGIA · 07. agosto 2020
1881, Deir el-Bahari, Luxor. In una zona remota vicino alla Valle dei Re, l'archeologo francese Maspero scopre un tunnel in cui riposano indisturbate una cinquantina di mummie. Tra queste, una mostra i segni di una morte feroce e violenta: la mummia del faraone Seqenenra Tao. Poco conosciuto per la mancanza di testimonianze, questo re della XVII dinastia ha affascinato gli archeologi, più che per la sua vita, per le modalità misteriose della sua morte.
ARCHEOLOGIA · 05. agosto 2020
Luxor, Egitto. Sulla riva ovest del Nilo, a poche centinaia di metri dal tempio di Hatshepsut e dalla Valle delle Regine, si trova il sito di Deir el Medina, il villaggio di architetti e operai incaricati alla costruzione delle necropoli reali. Oltre ai resti dell’antico nucleo abitativo, il sito ospita delle preziose tombe che mostrano come veniva vista la vita ultraterrena dagli egiziani non di stirpe reale. Tra esse, le tombe di Pashedu, Inherkhau e Sennedjem, sono le meglio conservate.

ARCHEOLOGIA · 03. agosto 2020
La Cappadocia, grazie alla posizione centrale, alla fitta rete di fiumi e alla particolare conformazione geomorfologica, fu abitata fin dal Neolitico pre-ceramico A e B. A fornire una chiara evidenza della presenza di insediamenti umani nella regione, fu la scoperta di Aşıklı Höyük, un villaggio costruito attorno all’8.500 a.C. nell'attuale provincia di Aksaray, considerato fondamentale per la ricostruzione del processo di transizione dagli stili di vita nomadi a quelli sedentari.
ARCHEOLOGIA · 30. luglio 2020
Parsa, chiamata dagli iraniani Takht-e Jamshid e dai greci Persepoli, è il gioiello archeologico dell’Iran. Fu costruita dai re achemenidi Dario I, Serse I e Artaserse I come terza capitale oltre a Susa e Pasargade, con l’intento di accelerare il processo di unificazione dell’Impero e creare un complesso di rappresentanza. Anche se l’incendio del 330 a.C. per mano di Alessandro Magno ne segnò la fine, Persepoli resta una testimonianza vivente della magnificenza della civilizzazione persiana.

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