La Bulgaria è un paese ancora poco conosciuto e apprezzato. La sua posizione nel cuore dei Balcani, tra il Danubio e il Mar Nero, l’ha resa un crocevia di popoli e di culture. La sua storia ha radici antiche ed è ancora, in parte, avvolta nel mistero. Per ripercorrere le tracce di questa remota origine, bisogna spostarsi dall’attuale territorio bulgaro e spingersi ad oriente fino alla catena montuosa dell’Hindu Kush. Fu proprio da questa lontana regione, oggi parte del territorio afghano, che un’etnia nomade fortemente multietnica, si spostò alla ricerca di nuove terre. Passando per l’Iran, la Turchia e il Mar Nero, raggiunse l’attuale Bulgaria e vi fondò un nuovo regno. Questa etnia, conosciuta come protobulgara, era costituita da elementi persiani, ovvero iranici, turchi e ungari. Durante le loro migrazioni, i protobulgari erano soliti conquistare nuovi territori e chiamarli sempre con lo stesso nome: Balkara per gli arabi, Bulk per gli armeni e Bulgar per i persiani. Secondo teorie non ancora confermate e tuttora oggetto di dibattiti, in Bulgaria esisteva un’altra popolazione locale che ancora oggi affascina grazie ai tesori che ci sono pervenuti. Erodoto li definiva come il ‘’popolo più numeroso dopo quello indico’’, noi li conosciamo come Traci. Alcuni studiosi ritengono che la presenza dei Traci in Bulgaria risalga addirittura al IV millennio a.C., mentre altri più prudenti li pongono in un periodo molto posteriore. I Traci erano un popolo indoeuropeo che dominava non solo sul territorio bulgaro, ma anche sui tre mari, ovvero il Mar Nero, il Mar di Marmara e l’Egeo. A partire dal IV sec. d.C., iniziarono le prime incursioni degli Slavi, un popolo che secondo complicate ricostruzioni archeologiche e linguistiche, sarebbe originario dei bacini dell’Oder e della Vistola. Fu solo nel 681 d.C. che Khan Asparuh respinse gli Slavi e fondò il primo stato bulgaro. L’attuale lingua bulgara conserva le tracce di questo passato, così come la composizione etnica. Sul territorio bulgaro coesistono, infatti, molte etnie: i bulgari, gli armeni, gli zingari, i turchi, i pomak (musulmani bulgari), gli ebrei, i valacchi, ciascuno con la propria lingua, religione e ritualità. L’adesione al cristianesimo, fece tramutare molti riti pagani in celebrazioni religiose, ma permise anche, grazie all’opera dei fratelli San Cirillo e Metodio, l’invenzione di un alfabeto, il glagolitico, che ancora oggi è utilizzato con alcune modifiche. Da questi precedenti storici, culturali e etnici nasce il desiderio di intraprendere un viaggio in questa terra ancora poco conosciuta. Tuttavia il trascorrere dei secoli, la dominazione ottomana, la parentesi comunista e, giungendo ai giorni d’oggi, i problemi economici, hanno causato problematiche che purtroppo si palesano ferocemente. La desertificazione demografica delle aree rurali, l’atteggiamento introverso e il peso di un’economia che fatica a decollare, tolgono un po’ di magia ad una terra che potenzialmente avrebbe tutte le doti e le caratteristiche per essere vincente.