NORD E PIANA Del danubio

LOVECH - VELIKO TARNOVO - RUSE

Loveč, tra natura e tradizione

A circa 150 km da Sofia, si trova una cittadina che ha preservato le antiche tradizioni bulgare. Si tratta di Lovech, un quieto villaggio tradizionale attorno al quale si è sviluppata una cittadina moderna. Per godere dell'atmosfera senza tempo del luogo, vi consiglio di visitare la parte antica, Varosha, famosa per le casette ristrutturate in tipico stile della Rinascita Nazionale bulgara e per aver fatto da sfondo alle rivolte capeggiate da Vasil Levski, ''l'Apostolo della libertà''. Nato nel paesino di Karlovo, nella provincia di Loveč, fu l'eroe nazionale che ideò e curò la strategia del movimento rivoluzionario per la liberazione della Bulgaria dal dominio Ottomano, attraverso una rete regionale di comitati segreti che avevano come base proprio Loveč. A lui è dedicato un monumento che si trova nella parte alta del quartiere antico della città. Da questa altura si può godere di una vista panoramica sulle casette di Varosha e sull'antico ponte coperto, il Pokritiyat Most, simbolo del villaggio. Inizialmente era totalmente in legno, ma nel 1872 fu sostituito con uno in muratura, per poi ritornare nuovamente alla struttura originaria in legno. Il momento migliore per visitare il centro storico è la sera: scarsissima illuminazione e un silenzio surreale. Nei dintorni di Loveč, si trovano nascoste nel sottosuolo o tra i fitti boschi, delle meraviglie della natura. La più nota è Devetashka Cave, un'enorme cavità carsica, caratterizzata dalla presenza di doline, grotte secondarie e sistemi di drenaggio sotterranei. La grotta ha fornito riparo a insediamenti umani risalenti a più di 70mila anni fa e oggi ospita una colonia di 30mila pipistrelli. Con i suoi 2km di lunghezza, 60m di altezza ed incredibili lucernari naturali, questa grotta viene considerata una delle più belle attrazioni naturalistiche della Bulgaria. 

Poco distante, si trova il villaggio di Krushuna, centro di un parco naturale che ospita delle cascate carsiche. La cascata principale è alta 20m e si divide in tante piccole cascate fino ad arrivare a valle. La temperatura dell'acqua può raggiungere i 58°C con effetti benefici per la pelle e addirittura per le donne in gravidanza. La popolazione locale è solita fare delle processioni lungo il percorso delle cascate per il giorno di San Giorgio, poiché, secondo l'antica tradizione, l'acqua di questo luogo ha il potere di garantire salute e fertilità. Il vero gioiello di questa regione si trova lungo la strada che da Loveč conduce al paese di Karlovo. Si tratta di un luogo quasi mistico, in cui la natura sembra essersi inginocchiata a Dio per porgli omaggio. Il nome di questo luogo è Prohodna Cave, una grotta unica nel suo genere. Superata la prima ripida parete, si viene rapiti da due grandi lucernari naturali che hanno la particolarità di assomigliare a due grandi occhi, talmente perfetti da essere stati soprannominati ''gli occhi di Dio''. Il resto della grotta è simile a molte altre, ma questi due grandi occhi che seguono e scrutano il passaggio dei visitatori, sono stai scelti come riferimento per riti magici, location di film e pare addirittura di esecuzioni al tempo del dominio Ottomano. Se alloggiate a Loveč, vi consiglio la Guest House ''The Old Lovech'', una casa ristrutturata in stile tradizionale della Rinascita Nazionale bulgara, situata nel cuore del centro storico. Il proprietario, il signor Dimitar, saprà accogliervi calorosamente e darvi tutte le informazioni necessarie per scoprire la zona.

GALLERY - LOVEČ

Veliko Tărnovo: la capitale medievale del secondo impero bulgaro

Veliko Tărnovo è uno dei centri urbani più antichi della Bulgaria. Su una delle quattro colline su cui sorge la città, Trapezitsa, sono stati ritrovate tracce di insediamenti che risalgono al terzo millennio a.C., oltre che a resti traci e romani. Il centro storico con le sue vie acciottolate e le antiche case, ci parla del periodo in cui la città divenne la fortificazione bulgara più stabile. Con l'indebolimento dell'Impero Bizantino, Veliko Tărnovo crebbe così tanto da divenire la capitale del Secondo Impero bulgaro (1185 – 1422) e acquisendo il titolo di ''terza Roma''. Nel 1393, i futuri signori della vera ''seconda Roma'' (Costantinopoli), gli Ottomani, rasero al suolo la città e dominarono la Bulgaria fino al 1876. I mercanti e i viaggiatori medievali erano soliti confrontare la bellezza di Veliko Tărnovo a quella di Roma e Costantinopoli. Del fasto e dell'eleganza della capitale scelta dagli zar bulgari del Secondo Impero è rimasto poco e il tentativo da parte dei comunisti di riportare la città all'antico splendore non è completamente riuscito. 

Il monumento più bello è la roccaforte medievale di Tsarevets che si erge sulla cima omonima ed è circondata su tre lati dal fiume Yantra. Molto suggestivo il centro storico della città con palazzi d’epoca, antiche strade, tante botteghe di artigiani e numerosi musei, tra cui il Museo Archeologico, il Museo Costituente, il Sarafkina House e la Casa Museo di PR Slaveykov. Merita una visita il Monastero della Trasfigurazione, un piccolo complesso religioso che con i suoi diavoli e le ruote della vita, evoca un'atmosfera dantesca. A soli 6 km dal centro Veliko Tarnovo si trova un paese in cui le indiscusse protagoniste sono le tantissime chiese: Arbanasi. Il villaggio fu fondato nel XIII secolo e, grazie alla sua posizione sopra un altopiano, divenne un importante centro religioso. Arbanasi è conosciuta per le sue 144 case ristrutturate in tipica architettura bulgara del XVI secolo, per i suoi vicoli sterrati e per le cinque chiese ricche di dipinti murali. La più conosciuta è la Chiesa della Natività, risalente al XV secolo. La chiesa è composta da una navata, da un nartece e da una galleria esterna che conduce alla cappella di San Giovanni Battista. Gli affreschi risalgono ad epoche diverse, ma tutti sono ispirati al Giudizio Universale, all'Antico e al Nuovo Testamento. Oltre 3.000 personaggi popolano le pareti del santuario e con le loro espressioni dense di significato, rendono questa piccola chiesa la più bella del villaggio. Anche a tavola Arbanasi regala emozioni. Lasciatevi tentare dalle tante specialità gastronomiche del luogo, ne resterete soddisfatti. Attenzione alle insalate: in molti ristoranti una semplice insalata costa di più di un abbondante secondo di carne.

GALLERY - VELIKO TARNOVO & ARBANASI

Ivanovo & Ruse: la valle dei 93 monasteri

Nella valle del fiume Roussenski Lom, l'ultimo affluente maggiore del Danubio, alcuni eremiti vissuti nel XIV secolo scavarono nella roccia un complesso di 93 chiese e monasteri. Le grotte di Ivanovo, località del distretto di Ruse, conosciuta come la ''Vienna di Bulgaria'', furono abitate dai monaci fin dal 1320, quando una rete di monasteri fu fondata dal Patriarca di Bulgaria Joachim. Al culmine del loro splendore vi erano circa 40 chiese con altri 300 edifici annessi, la maggior parte dei quali non sono più visibili ai giorni nostri. Il complesso monasteriale deve molto della sua fama agli affreschi del XIII e XIV secolo, conservati all'interno delle uniche cinque chiese sopravvissute ai secoli. Per la loro lunga storia, l'autenticità e la qualità degli affreschi, nel 1979 l'Unesco ha inserito le chiese rupestri di Ivanovo nell'elenco dei patrimoni dell'umanità. Le meglio conservate sono la chiesa di Sveta Bogoroditsa ed il monastero di Basarbovo. 

La chiesa della Santa Madonna (Sveta Bogoroditsa) fece parte del monastero rupestre di Sveti Arhangel Mihail (San Michele Arcangelo) che fu operativo durante il secondo regno bulgaro (1220-1410). Questa chiesa fu dipinta nel 1360, ma gli affreschi furono restaurati da archeologi francesi nel 1936. Nella cappella della chiesa si trova una particolare storia di cui è protagonista San Gerasimo di Giordania. Secondo la leggenda il santo guarì la zampa di un leone che gli permise di cavalcarlo per il pellegrinaggio nella città santa di Gerusalemme. Per accedere alla chiesa rupestre, è necessario inviare una mail all'indirizzo pr@museumruse.com per fissare l’orario e il giorno della visita. A pochi chilometri dal Monastero di San Michele Arcangelo di Ivanovo, si trova il Monastero di San Dimitar di Barsarbovo. Le testimonianze più antiche del complesso rupestre di Basarbovo, risalgono al XV secolo e ci sono pervenute grazie ad un registro contabile Ottomano. Secondo le fonti storiche, il monastero divenne celebre dopo il 1685, anno della morte di San Dimitar, come meta di pellegrinaggio per i fedeli che volevano rendere omaggio alle spoglie del santo. Dopo la guerra tra Russi e Ottomani, il generale Pyotr Saltykov acconsentì al trasferimento della salma dal Monastero di Basarbovo in Russia.  Durante il viaggio verso nord, il corpo passò per Bucarest, all'epoca era flagellata da un'epidemia di peste. La leggenda narra che quando il corpo del santo arrivò nella capitale romena, miracolosamente la peste finì di mietere vittime. Il generale accolse le preghiere popolari romene e ancora oggi il corpo di San Dimitar si trova all'interno della Chiesa di San Costantino ed Elena a Bucarest. Per questa ragione, il piccolo monastero rupestre di Basarbovo è frequentato da molti pellegrini provenienti dalla vicina Romania.

GALLERY - IVANOVO

CONTENUTI CORRELATI


SEGUI

SCRIVI

Nota: I campi con l'asterisco sono richiesti

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER