Il Cairo & giza

POLVERE D’ACCIDIA

Il Cairo si presenta come una città caotica, data la presenza di 9 milioni e mezzo di abitanti, con un traffico selvaggio e un assordante concerto di clacson impazziti. Nella zona di Piazza Tahrir, divenuta famosa per le rivolte pubbliche durante la primavera araba del 2011, gli edifici di palese costruzione coloniale francese e inglese, sono rimasti intatti. Una cena al Café Rich, il più antico locale nel cuore della città, lo conferma ampiamente, grazie alle divise d'epoca originali (originali nel senso di mai lavate), negli arredi antichi del locale e nei disegni su polvere effetto Sahara delle vetrate. Atmosfera ''Paziente Inglese'' garantita in tutta la zona centrale del Cairo. Ma l'Egitto è anche questo: polvere e caos. Non è certo l’ordine e la meticolosità che ci si aspetta di trovare per strada, ma li si richiedono in un luogo sacro per gli amanti di storia di tutto il mondo: il Museo Egizio. Con oltre 120.000 reperti archeologici, il museo offre una testimonianza impressionante delle glorie dell'antico Egitto. Mummie, sarcofagi, vasellame, gioielli e, naturalmente, i tesori di Tutankhamon, possono essere ammirati in questo museo. Gli oggetti esposti sono organizzati per ordine cronologico: Antico, Medio e Nuovo Regno e, infine, Età Greco-Romana. Il primo nucleo del Museo venne aperto nel 1858 dall'archeologo francese Mariette e fu ufficialmente inaugurato ed aperto al pubblico nel 1902.  Un museo di tale importanza dovrebbe possedere degli standard minimi, come la presenza delle targhette esplicative di tutti i reperti (almeno nome e data, magari anche inglese) o la pulizia delle teche. Nonostante la difficile comprensione della datazione e dell’utilizzo di alcuni reperti, il Museo Egizio del Cairo è un vero paradiso per iniziare ad apprezzare da subito la grandiosità di questa grande civiltà che ha fatto la storia. Poco lontano dal Cairo si trova la Piana di Giza, l'imperdibile gioiello del patrimonio archeologico egiziano. 

Osservare le Piramidi e la Sfinge dalla finestra della propria camera non ha prezzo, ma soprattutto è una gran fortuna. E non per la posizione invidiabile, ma per evitare i mosconi (non quelli appartenenti al genere animale, ma gli umani) che ronzano incessantemente attorno alle nostre menti, desiderose di vedere finalmente i tesori descritti da grandi uomini come Belzoni. Fortunatamente le Piramidi e la Sfinge non hanno né orecchie, né occhi per vedere come vengono quotidianamente trattate dalla popolazione locale. L'elenco sarebbe lungo, ma per essere brevi dico solo che per accedere al sito sarebbe meglio indossare stivali di gomma anziché sandali, data la quantità ingente di sterco di cavallo all’entrata. Non parliamo poi delle finte guide che depistano i turisti orientali verso altre entrate, chiedendo poi soldi extra per farli accedere al sito, e della discreta presenza dei finti venditori-archeologi-guardie che seguono i poveri malcapitati come ombre. Le Piramidi sono eterne, ma la pazienza della gente no. Tutto assolutamente meraviglioso, ma l’incuria, la trascuratezza e un’indole molesta, macchiano di polvere d’accidia questi tesori che dovrebbero risplendere di magia.

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