La Turchia è una terra che non smette mai di sorprendere. Molte delle sue bellezze ci sono note, altre sono ancora sconosciute. Adiyaman non è una meta che rientra nei circuiti turistici, eppure ha un patrimonio storico e umano tale da renderla una tappa imperdibile. In tutte le aree delle Turchia, in particolare nelle province del Kurdistan turco, la storia prende vita. I grandi popoli e i personaggi che hanno contribuito alla nascita della civiltà, escono dai libri e ci prendono per mano, accompagnandoci in un viaggio senza tempo. Adiyaman è un corridoio di passaggio tra l'Occidente e l'Oriente. Gli scavi archeologici hanno attestato la presenza umana nella regione a partire dal Tardo Neolitico. Adiyaman fu successivamente abitata da Ittiti e Assiri. Furono proprio questi ultimi a citare per la prima volta, in un documento redatto nel 866 a.C., la regione di Adiyaman tra i tributari dell’impero con il nome Kummukh. Da questo termine deriva il nome Commagene, un regno nato nel 163 a.C. quando l’epistate Tolomeo si ribellò al dominio dei Seleucidi. Il regno di Commagene fu ereditato da Samo II (c.a 130-100 a.C.), Mitridate I Callinico (c.a 100-70 a.C.) e infine Antioco I (c.a 69-38 a.C.), il re che lasciò in eredità la più preziosa testimonianza del regno di Commagene. Osservando le cime del Nemrut Dağı Milli Parkı, si nota che un monte ha una forma insolita, artificiale. Risalendo la strada che passa per il paesino di Karadut, si arriva ai piedi di questo monte noto come Nemrut Dağı, il luogo in cui Antioco I di Commagene fece erigere la sua tomba. Antioco discendeva da una stirpe persiana, ma era un cittadino della provincia di Syria. La situazione di convivenza tra due imperi e culture diverse, trova piena rispondenza nel programma religioso varato da Antioco I, basato sul sincretismo greco-persiano. La sua stessa tomba, costruita sul picco di una montagna per renderla visibile a chilometri di distanza, presenta una commistione di divinità persiane con quelle del pantheon greco. I misteri che avvolgono Nemrut Dağı, come il mancato ritrovamento della salma di Antioco I e la posizione astrale della tomba, rendono questo monte l’attrattiva più suggestiva della provincia di Adiyaman.
Il momento migliore per visitare Nemrut Dağı è il tramonto, quando il sole colora tutto di rosso e incornicia il panorama sulla valle dell'Eufrate. A pochi chilometri dal monte di Antioco I, si trovano il tumulo funerario di Karakuş, eretto nel 36 a.C. per custodire le tombe delle donne della famiglia del re Mitridate II, il Cendere Köprüsü, un imponente ponte romano a schiena d'asino risalente al II secolo d.C., e i resti di Arsemia, l’antica città di Arsameia sull’Eufrate. Nella periferia di Adiyaman si trova il sito di Perre, una delle quattro città principali del regno di Commagene, insieme a Samosata, Marash e Doliche. Già abitata nel Neolitico grazie alla presenza di una sorgente, Perre divenne un’importante cittadina commerciale in epoca romana. La parte più interessante del sito è la vasta necropoli, interamente scavata nella roccia. Dal punto di vista archeologico, la provincia di Adiyaman è ancora in gran parte da scoprire: le indagini finora condotte hanno interessato esclusivamente la cima del Nemrut Dağı e Arsemia, mentre i dati relativi agli altri siti sono noti per lo più grazie a ritrovamenti casuali. L’alta probabilità che le campagne della regione possano custodire tesori ancora sepolti, accresce il fascino di una cittadina in cui le culture ellenistiche, iraniche e romane hanno sempre convissuto. Un’altra caratteristica che conferisce fascino ad Adiyaman è la cortesia della popolazione locale. Disponibilità, generosità e una grande voglia di farsi conoscere, sono i tratti distintivi degli incontri che si fanno in questa provincia. La bellezza di una natura incontaminata e la presenza di tanti siti archeologici avrebbero meno valore senza queste persone che, con i loro sorrisi e la loro grande ospitalità, contribuiscono in maniera fondamentale ad aumentare l'importanza culturale dell’antico regno di Commagene.